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Un Nadàl pien de slusìni
ma anche di paninoteche

Silvino Gonzato «Quest’anno» scrive la Olga, «non si ripeterà il miserabile e pidocchioso spettacolo delle beghe tra i commercianti che davano il contributo al Comune per la spesa delle luminarie...
La Posta della Olga
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Silvino Gonzato

«Quest’anno» scrive la Olga, «non si ripeterà il miserabile e pidocchioso spettacolo delle beghe tra i commercianti che davano il contributo al Comune per la spesa delle luminarie natalizie e quelli che lo negavano. Venturi, il nuovo e giovane presidente dell’Agsm, ha infatti rotto gli indugi (le uniche cose per cui chi rompe non paga) e ha deciso che a tirar fora i schei sarà l’Azienda del gas e della luce. L’anno scorso io e il mio Gino, per godere dell’atmosfera natalizia, andavamo in gita col bareto a Rovigo perché Verona, a eccezione delle piazze principali, era un mortorio, a cominciare da corso Porta Nova, i nostri Sciamps Elisé, come i le ciàma chi ha visto in televisión Parigi».

«La Elide, che è sempre sospettosa, teme che l’Agsm ci metta le luminarie nella bolletta della luce ma io non credo che Venturi, che tutti dicono che sia un butèl svéio e brao, ci faccia uno scherzo del genere. È probabile quindi che già un mese prima di Natale il centro città sia uno sfolgorìo de slusìni mentre nelle periferie scure i banditi continueranno a far saltare i bancomat». «Intanto da lunedì chiuderà la finestra serale della Ztl: l’idea della deroga per i 150 automobilisti che potranno chiedere il permesso di circolazione e sosta dalle 20 alle 22, a giudicare dalle adesioni (solo una quarantina), si sta rivelando una putanada. Supponendo che quelli che vanno in centro di sera, con i negozi chiusi, siano clienti dei ristoranti, per le 22 dovrebbero aver cenato ed essere già fuori dalla Ztl».

«A meno che non siano dei paninari. Potrebbe essere: il centro città, continuando a rugolare lungo la china del degrado, è sempre più pieno di buchi, più che locali, in cui si vendono panini, patatine fritte, kebab e altra ribóngia ónta. La prima circo-scrissión sta protestando contro la facilità con cui i venditori de ‘ste sporcarìe ottengono le licenze e chiede una regolamentazione. Il mio Gino mi dice che el Cilo del bareto ha fatto domanda scritta per una paninoteca in piazza Erbe che gli è stata respinta perché le domande per questo genere di esercizi si fanno orali a un apposito sportello e vengono accolte subito, basta nome e cognome».

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