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Il sindaco in aiuto agli allagati

Sboarina:
«Evento meteo
imprevedibile»

Dopo la "bomba d'acqua"
Sboarina spala il fango (foto Marchiori)
Sboarina spala il fango (foto Marchiori)
Sboarina spala il fango (Marchiori)

“Ringrazio tutti quelli che oggi hanno dimenticato che era domenica e sono venuti in lungadige Attiraglio a darci una mano. Ringrazio anche i soccorritori che ieri sera, nel giro di un’ora, erano nelle zone colpite dal nubifragio”.

A dirlo è il sindaco Federico Sboarina che, da stamattina, è in Lungadige Attiraglio, il posto che in città ha subito i danni maggiori alle case. Ad aiutare gli abitanti delle dieci case invase ieri pomeriggio dall’acqua, quando il torrente Crencano ingrossato dalla pioggia, ha tracimato.

Ad accogliere l’appello del sindaco sono stati assessori (Segala e Briani), consiglieri comunali (Maschio, Bressan, Comencini, Simeoni, De Marzi, Velardi) e di circoscrizione. Presenti i presidenti di Agsm e Amia, oltre a molti cittadini.

Tutti sono stati dotati di stivali e pale dall’Amia per rimuovere l’enorme quantità di fango lasciata dall’acqua che, i vigili del fuoco e la Protezione civile hanno prosciugato con le idrovore fino alle 3 di sabato notte.

Il sindaco ha coordinato gli interventi, che hanno coinvolto Acque veronesi, Megareti, squadre di protezione civile, Amia (bobcat e 3 autospurgo per rimuovere e aspirare il fango), Polizia municipale.

“Nessun ferito infatti c’è stato nel nostro comune e per fortuna che la pulizia del progno era stata effettuata regolarmente nei mesi scorsi – ha aggiunto ilo sindaco -, altrimenti sarebbe stata una tragedia. L’enorme quantità di pioggia non ha infatti portato tronchi e detriti, ma solo fango. Segno che gli alvei erano sgombri. Si è trattato purtroppo di un evento meteo eccezionale e non previsto nella portata, segnalato con l’allerta arancione, quindi nemmeno la più grave proprio perché non prevedibile una tale quantità di acqua. Gli abitanti da ieri sera mi dicono che in 60 anni non è mai successo di andare sott’acqua benché le case siano sotto il livello dell’Adige. Oggi sono tornato anche a Parona dove la situazione è molto meno grave con cantine e garage allagati ma nessuna abitazione”.

 

La Protezione civile. Sono quasi 300 le richieste di intervento arrivate alla Protezione civile e ai Vigili del fuoco dopo i nubifragi che da ieri pomeriggio hanno colpito Verona, la Valpolicella e una decina di comuni dell’Est e dell’Ovest veronese. In alcune fasce del territorio scaligero sono precipitate autentiche "bombe d’acqua" che hanno scaricato fino a 170 millimetri di pioggia in due ore, ingrossando pericolosamente i corsi d’acqua.L’assessore alla Protezione civile del Veneto, Gianpaolo Bottacin, riferisce che sono state impegnate sul posto 41 squadre di volontari, con 164 uomini al lavoro.

Da stamani sono attive 31 squadre provenienti dalle province di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo, con 124 volontari. Altri 64 volontari di 16 squadre (11 della provincia di Padova e 5 della provincia di Verona) sono pronti a subentrare. «Rivolgo un grande ringraziamento - dichiara Bottacin - a tutti i volontari della protezione civile, che da stanotte si stanno alternando con grande generosità. Adesso pensiamo a chiudere l’emergenza e a porre in salvo persone e cose e continuiamo a monitorare la situazione, in stretto contatto con tutti gli enti locali interessanti. Nei prossimi giorni faremo un esame ancora più approfondito dei danni e delle situazioni di criticità anche attraverso sorvoli con l’elicottero per verificare la sussistenza di interventi franosi».

 

I Vigili del fuoco. Sono oltre 180 gli interventi per segnalazioni giunte ai vigili del fuoco da ieri pomeriggio nel Veronese, per interventi legati alle forti precipitazioni avvenute nella zona. Al momento non si segnalano persone rimaste ferite. Portati in salvo dalle squadre Saf (Speleo Alpini Fluviali) diversi automobilisti, rimasti bloccati nelle auto nelle strade allagate. Le squadre dei pompieri, coadiuvate da personale volontario della protezione civile sono impegnate nei prosciugamenti di scantinati, rimesse e taverne.Tra i comuni più colpiti Negrar, in Valpolicella, la zona nord di Verona e quella Est, ma anche diversi comuni della Bassa. Ancora 50 gli interventi da verificare e portare a termine. In città in lungadige Attiraglio anche il sindaco Sboarina e il presidente di Agsm Croce si sono messi a spalare il fango. Nel frattempo il presidente della regione Luca Zaia ha dichiarato lo stato di crisi per il Veronese.

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