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La storia a lieto fine

Salva i vicini dalla fuga di gas
«Altre due ore ed esplodeva tutto»

La storia a lieto fine
La signora Daniela davanti alll'appartamento (foto Marchiori)
La signora Daniela davanti alll'appartamento (foto Marchiori)
La signora Daniela davanti alll'appartamento (foto Marchiori)
La signora Daniela davanti alll'appartamento (foto Marchiori)

A rivivere quei momenti, le parole quasi le si bloccano in gola. «Che agitazione, sa?. Ma in realtà Daniela qualche giorno fa ha mostrato freddezza e presenza di spirito, salvando probabilmente la vita a sè e ai nipotini. Oltre che al marito e ai vicini di casa. «Lo senti questo odore di gas?». Erano le 13, stava pranzando con i nipoti, un maschio e una femmina, nella sua casa di via vaio dell’Anguilla, a Quinto, e il marito era appena rientrato dal lavoro. Lungo le scale del condominio, 16 appartamenti in tutto, l’odore era inconfondibile. E sembrava provenire dall’abitazione di due giovani che proprio in questi giorni si stanno trasferendo sì.

 

MINUTI DI APPRENSIONE. La loro porta è al secondo piano. «Li vedevo andare avanti e indietro tutti i giorni, abbiamo bussato ma non ci ha risposto nessuno. Ero molto preoccupata, anche perché la ragazza è incinta», spiega la signora Daniela. «Suona il campanello!», fa un vicino. «Suona che!», risponde lei: in caso di fuga di gas, la scintilla del cicalino basterebbe a far esplodere tutto. L’odore è sempre più forte, e ai presenti cominciano a bruciare gli occhi. «Io chiamo i pompieri», annuncia la donna, che affida i nipoti a una vicina e compone il 115. «Signora, quanti appartamenti ci sono?», fa la voce dalla sala operativa dei vigili del fuoco, «Uscite immediatamente fuori tutti, noi arriviamo».

 

L’IRRUZIONE DEI VIGILI. «In otto minuti di orologio erano qua», ci racconta Daniela, «erano in sei-sette». Con loro c’è un tecnico del gas: risulta effettivamente che la coppia ha già aperto il contatore. Provano a contattarli al cellulare, ma non c’è risposta. Nel frattempo, mentre attorno si accalcano persone da tutto il quartiere, i vigili del fuoco si issano con una scala fino al terrazzo dell’appartamento dal quale fuoriesce il gas. Riescono ad entrare dalla finestra: fortunatamente dentro non c’è nessuno. La perdita, causata probabilmente da un tubo rotto durante alcuni lavori, viene fermata.

 

«POTEVA ESPLODERE TUTTO». «Due ore di grande paura», sospira nonna Daniela. La sua telefonata al 115 è stata fondamentale. «Ancora un paio d’ore e saltava tutto in aria», chiosano i vigili del fuoco. Nel frattempo i due giovani vengono rintracciati: erano rimasti nell’appartamento quasi fino a mezzanotte e soltanto all’ultimo avevano deciso di non dormirci. Forse, così, salvandosi da un’intossicazione fatale. «I genitori mi hanno cercato per ringraziarmi», spiega Daniela, ancora un po’ provata dallo spavento di quella mattina. La sua presenza di spirito ha evitato una tragedia, a pochi giorni fra l’altro dal suo compleanno: ne fa 66 proprio oggi. «Vorrei festeggiarla come un’eroina», dice la figlia Mareva, madre dei due bambini, «perché la mia mamma lo è stata davvero».

Riccardo Verzè

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