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PRIMA DELLA NUOVA LEGGE

Piano casa, boom
di domande
da gennaio a marzo

Condomini a Verona (foto archivio)
Condomini a Verona (foto archivio)
Condomini a Verona (foto archivio)
Condomini a Verona (foto archivio)

È «boom» di domande al vecchio Piano Casa. Da gennaio al 31 marzo sono ben 487 le pratiche arrivate agli uffici comunali, con 380 nelle ultime due settimane, prima dell’entrata in vigore della nuova legge urbanistica. Gli uffici dell’Edilizia privata sono stati sommersi in pochi giorni dalle domande che in genere arrivano in un anno. Questi i numeri delle pratiche per il Piano Casa presentate in Comune dal 2009: 43 nel 2009, 496 nel 2010, 786 nel 2011, 396 nel 2012, 667 nel 2013, 384 nel 2014, 304 nel 2015, 168 nel 2016, 429 nel 2017, 513 nel 2018, 487 nel 2019 (dal 1° gennaio al 31 marzo).

 

Dal 6 aprile, con l’approvazione da parte della Regione della legge n.14/2019, abbreviata in «Veneto 2050», i veronesi possono presentare le proprie istanze usufruendo di nuove opportunità, tra cui crediti edilizi e procedure semplificate. Le vecchie deroghe, che autorizzavano ampliamenti di volume ma anche di nuove superfici, lasciano spazio a nuovi strumenti normativi, che avranno come obiettivi principali la rinaturalizzazione, la riqualificazione e il risparmio del suolo. Principi già ampiamente accolti dall’Amministrazione comunale, che sin dall’inizio ha attuato una pianificazione del territorio volta alla sua tutela e alla rigenerazione urbana. In questa direzione si inserisce infatti la campagna denominata «Vuoti a rendere», che nei prossimi mesi sarà messa nero su bianco con la stesura della Variante 29, lo strumento urbanistico che ridisegnerà il volto della città. Ma anche l’attuazione della legge regionale sul contenimento del suolo, che favorisce il recupero di edifici in disuso o degradati, compresi quelli di interesse pubblico.

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