Omicidio preterintenzionale: con questa accusa ieri in tribunale a Verona è stata condannata a sette anni di reclusione la madre del piccolo Nicola, il bimbo morto dopo 11 mesi di coma a seguito di quello che il medico legale giudicò uno scuotimento troppo forte, subito a 28 giorni di vita nel 2017.
Ieri il pm, nel processo celebrato con rito abbreviato, ha chiesto la condanna solo per la mamma. Richiesta che il giudice dell’udienza preliminare ha accolto condannando la donna a sette anni di reclusione. Assolto invece il padre «per non aver commesso il fatto». Lei alla lettura del dispositivo è rimasta immobile, scioccata ma ha mantenuto la sua dignità senza riuscire però a capacitarsi di quello che era accaduto.