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Il dramma

Kofi, morto a 39 anni
su una panchina
a Porta Vescovo

Un nigeriano di 45 anni
La panchina dove è morto Kofi Boateng
La panchina dove è morto Kofi Boateng
La panchina dove è morto Kofi Boateng
La panchina dove è morto Kofi Boateng

Morto in solitudine, tra i giardinetti di Porta Vescovo. La scoperta casuale, ieri sera, intorno alle 20.30, del corpo di un immigrato senza fissa dimora, un ghanese di 39 anni (e non di 45 come inizialmente comunicato), che era riverso a terra. Sul posto sono arrivate le Volanti della polizia e i soccorritori del 118 Verona Emergenza che nulla hanno potuto fare per l’uomo stroncato con tutta probabilità da un malore.

 

Sul corpo non sono stati rinvenuti segni di violenza. L’immigrato era solito dormire alla stazione di Porta Vescovo ed era conosciuto dai volontari della Ronda della Carità che alla sera gli portavano un pasto caldo. Anche gli agenti delle Volanti l’avevano più volte visto nella zona. Forse il freddo della serata è stato fatale al'uomo il cui fisico era già provato da una vita di stenti. La salma è stata portata in una cella mortuaria a disposizione dell’autorità giudiziaria per eventuali accertamenti. •

 

L'IDENTITA'

L'uomo (vedi il servizio della Rai del Veneto) si chiamava Kofi Boateng e quella panchina era diventata la sua casa. Nella notte qualcuno ha dato fuoco alle coperte nelle quali dormiva.

«Qual è il senso?», si chiede Alberto Sperotto della Ronda della Carità.

 

 

 

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