«La gestione dei risarcimenti per i danni subiti dai cittadini veronesi durante le alluvioni del luglio e settembre 2018 continua a fare... acqua da tutte le parti»: è quello che sostiene il Pd di Verona, che spiega che, nella terza ricognizione danni post alluvioni, sono spariti dal risarcimento i beni mobili come le auto. Il 14 maggio, spiega il Pd, il Commissario delegato del Governo ha indetto una terza ricognizione dei danni con scadenza 28 giugno 2019. «I cittadini, dunque, hanno poco più di un mese di tempo per sobbarcarsi una nuova trafila burocratica, ricompilare i moduli e riconsegnarli». Ma ieri i moduli non erano ancora disponibili sul sito Internet del Comune.
«Perché questo ritardo?» incalza il Pd. «E perché indire una nuova ricognizione? La seconda avrebbe dovuto essere quella definitiva e concludersi con la valutazione delle richieste e la conseguente liquidazione dei danni riconosciuti». La cosa certa è che «in questa terza ricognizione manca il modulo relativo ai beni mobili registrati. Questo significa che ai cittadini non viene più richiesto di denunciare eventuali perdite di auto o furgoni. Una svista oppure la volontà di non riconoscere questi danni? Siamo preoccupati: famiglie e aziende che in questi mesi hanno programmato la ripartenza e il ritorno alla normalità dopo le calamità rischiano di vedersi stravolti i propri piani