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Dal Lepanto al Nobel Domenica speciale al bareto

Domenica scorsa c’è stato il Mobility Day - scrive la Olga - e allora, non potendo andare a fare un giro in auto e neanche in bici perché mi faceva male un galón, sono andata col mio Gino al bareto dove ho trovato una bella compagnia. Tra le altre, c’erano anche la moiér del ragionier Dolimàn, la Dolly Delfina, e quella del geometra Trivèla, la Trivelada. El Dolimàn raccontava che in piazza Erbe aveva visto una decina de veciòti in costume cinquecentesco che commemoravano i caduti cristiani della battaglia di Lepanto ma non sapeva dire se era una delle manifestazioni culturali organizzate dal Comune in occasione della giornata senza auto. Nessuno al bareto sapeva dove fosse Lepanto. «Prima de Dossobòn, me par» ha detto el Tegolìna. In effetti la Lepanto è una ditta di soccorso stradale e dovrebbe trovarsi da quelle parti dove, secondo el Tegolìna, c’era stata una battaglia navale, quando, tanti anni fa, c’era il mare come a Rimini. Finalmente lo storico del bareto, el cavalier Osoppo, inorridito da tanta ignoranza, ha spiegato che Lepanto è sulla costa greca e che se lo si chiedeva a uno qualsiasi dei veciòti in costume che c’erano in piazza Erbe avrebbe raccontato tutta la storia. «In effetti ghe l’ò domandà a tri quatro - ha detto el Dolimàn - ma iè sta evasivi come el Tegolìna». Risolta la questione, la Marta Tettona, la moiér del Billy Saùgo, ha inventato un gioco. In tempi di Premi Nobel, si trattava di conferire l’ambito riconoscimento, cioè un fiasco de torbolìn, a chi, tra gli avventori del bareto, si era reso meritevole nei diversi campi della scienza. Il Nobel per la Medicina è stato attribuito al Frìtola che, per curarsi i vari mali, reali o immaginari, prende 42 pillole al giorno e non tutte per bocca. Quello per la letteratura è andato al poeta Birbarelli, soprattutto per "L’ode alla mosca cieca". E el Tanica, ch’èl ciùcia benzina e gasolio dalle auto in sosta, ha vinto il Nobel per la Fisica e la Chimica. Il riconoscimento per l’Economia è andato al Johnny Salame per la teoria "più spendi e meno ti resta in scarsèla". Restava da attribuire il Nobel per la Pace. «Parché no ghe lo dèmo alla Rosy Culodoro e alla Pepi Bandalarga che le va con tuti?» ha proposto el Trinca. E così è stato deciso all’unanimità. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvino Gonzato

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