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Diffamazione nei confronti dell'Arcigay

Condanna Gandolfini
«Mi appello, convinto
della mia azione»

Diffamazione nei confronti dell'Arcigay
Gandolfini al congresso delle famiglie
Gandolfini al congresso delle famiglie
Gandolfini al congresso delle famiglie
Gandolfini al congresso delle famiglie

«Ricorrerò in appello, sono assolutamente convinto della bontà della mia azione che non voleva essere né offensiva né diffamatoria nei confronti delle persone o delle agenzie nelle quali le persone si ritrovano. A riprova di questo c’è l’intera mia vita»: lo dice Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato "Difendiamo i nostri figli" e organizzatore del Family Day, commentando la notizia della condanna nei suoi confronti del Tribunale di Verona per aver diffamato l’Arcigay. «Confido che le mie giuste ragioni - dice ancora Gandolfini - vengano accolte nel prossimo grado di giudizio».

 

«Non posso comunque non constatare - prosegue Gandolfini - come mentre io, come persona, e il Family Day, veniamo quotidianamente attaccati e diffamati, un esempio pratico è stato il Congresso di Verona, non abbiamo mai scelto di portare le questioni in tribunale perché crediamo profondamente nell’articolo 21 della Costituzione che garantisce libertà di pensiero e parola alla persona». «Quello che a noi interessa - dichiara l’organizzatore del Family Day - è il bene dei nostri bambini, e la tutela da ogni forma di colonizzazione ideologica; forme che potrebbero sfociare anche nella pedofilia. Continueremo la nostra campagna culturale - conclude - ancora più convinti».

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