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L'allarme di Coldiretti

Cimici, «dopo le devastazioni nei campi ora stanno invadendo le città»

L'allarme di Coldiretti
Una cimice
Una cimice
Una cimice
Una cimice

«Con l’abbassarsi delle temperature, le cimici dopo aver provocato ingenti danni alle coltivazioni si stanno spostando verso i centri abitati per cercare un riparo per superare la stagione invernale: infatti si vedono sciami che si posano su porte, mura delle case proprio in questi giorni di inizio migrazione». 

L'allarme è di Coldiretti, che denuncia danni ingenti per soia, mais, pere, mele, pesche e kiwi.

Il pericolo maggiore è la «cimice marmorata asiatica», che è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari alla volta.

Gli studiosi la definiscono una varietà estremamente polifaga che si nutre di un’ampia varietà di specie coltivate e spontanee.

 

Le rilevazioni sul territorio scaligero segnano perdite nella media del 40% per la soia, del 30% per l’orticoltura. Le punte massime riguardano il pero con percentuali fino all’80%; melo, pesche e nettarine contano perdite di raccolto attestate intorno al 40% e al 35% per il kiwi.

La diffusione degli insetti, che non hanno in Italia antagonisti naturali, secondo Coldiretti «è stata favorita da temperature ben al di sopra delle medie, in un 2018 che si classifica fino ad ora come l’anno più bollente dal 1800 con il mese di settembre che ha fatto registrare temperature superiori addirittura di ben 1,82 gradi e precipitazioni inferiori del 61% la media storica di riferimento (1971-2000), sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi nove mesi dell’anno».

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