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Vietato consumare pesci catturati nella zona rossa

Il divieto di consumare i pesci che vengono catturati nei corsi d'acqua che attraversano l'area più esposta alla contaminazione da Pfas resterà in vigore sino a dicembre 2020. A stabilirlo è un'ordinanza dl presidente della Regione Luca Zaia. Il testo riprende, per quanto riguarda il territorio veronese, le disposizioni che lo stesso Zaia aveva emanato la prima volta il 10 novembre del 2017 e poi prorogato nel gennaio di quest'anno. Viene quindi confermato «il divieto temporaneo di consumo di pesce pescato nei territori dei Comuni di Albaredo, Arcole, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant'Anna, Cologna, Legnago, Minerbe, Pressana, Roveredo, Terrazzo, Veronella e Zimella». Un divieto conseguente al fatto che proprio i pesci che vivono in torrenti e fiumi, e non quelli che sono presenti nei laghetti in cui si pratica la pesca sportiva o in allevamenti, sono risultati avere un livello di Pfas superiore ai parametri di tollerabilità per l'uomo. Ciò era stato riscontrato nel corso di un monitoraggio sugli alimenti promosso dalla Regione e realizzato in collaborazione con l'Istituto superiore di Sanità. I risultati di quella verifica avevano identificato proprio i pesci di fiume come gli animali con la maggiore presenza di sostanze perfluoro-alchiliche nell'organismo. In seguito a quei controlli, che avevano riguardato anche i prodotti dell'agricoltura, l'unico provvedimento restrittivo adottato era stato, non a caso, quello relativo ai pesci. I valori di riferimento in merito ai Pfas presenti negli alimenti allora adottati erano quelli contenuti in un parere dell'autorità europea sulla sicurezza alimentare (Efsa), che era stato recepito dalle istituzioni comunitarie. In seguito a nuove ricerche compiute a livello internazionale e a nuovi approfondimenti scientifici, Efsa, nel dicembre scorso, ha emesso un nuovo testo che contiene parametri molto più restrittivi. In seguito a questa novità, la Regione ha chiesto all'Istituto superiore di sanità di rivalutare i test sugli alimenti fatti due anni fa usando i nuovi limiti. Era stato proprio in previsione di questa revisione che la Regione, nel gennaio scorso, aveva deciso di rinnovare il divieto di mangiare i pesci solo per sei mesi. Già più di un mese fa all'Istituto superiore di Sanità spiegavano di aver completato il nuovo studio. Il fatto che Zaia abbia prorogato l'ordinanza senza citare tale ricerca pare però significare che esso non è ancora arrivato sul suo tavolo.

LU.FI.

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