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L'intervista

Uccisa da Stevanin
Il figlio: «Mia madre,
felice e dolcissima»

L'intervista
A sinistra: Claudia Pulejo con Alessandro, a destra Stevanin, l'avv. Bastianello e Cristina Lodi
A sinistra: Claudia Pulejo con Alessandro, a destra Stevanin, l'avv. Bastianello e Cristina Lodi
Intervista a Pulejo, il dietro le quinte (Grimaldi)

Ventisei anni fa, la sera del 15 gennaio 1994, Claudia Pulejo, detta Chicca, trentenne di Legnago, scomparve nel nulla.

Fu uccisa dal serial killer Gianfranco Stevanin, l’agricoltore di Terrazzo condannato all’ergastolo per aver ammazzato, fatto a pezzi e sepolto nei suoi campi almeno altre cinque donne oltre a Claudia Pulejo. Così ha sentenziato la giustizia. Ed esattamente 26 anni dopo, il figlio di Claudia Pulejo, Alessandro, finora rimasto nell’ombra, esce allo scoperto.

Non con il volto, ma soltanto con la sua voce. Lo fa in maniera clamorosa, parlando a tutto il Paese, in collegamento da Verona dall’hotel Fiera, sulla trasmissione Porta a Porta di Rai Uno, condotta da Bruno Vespa. «Mia madre era una donna dolcissima. Non era una prostituta», racconta. La sorte divise mamma e figlio troppo presto, quando lui aveva soltanto un anno e mezzo, nel 1986.

Quel bambino fu dato in adozione a una coppia e oggi quello stesso bambino è diventato un giovane di 33 anni, un cantante che ha lavorato soprattutto in Francia e che dopo una lunga ricerca ha scoperto chi era la propria madre naturale.

 

 

 

 

STEVANIN: «VOGLIO USCIRE»

«All’epoca ero malato ora merito la libertà». «Io stringevo il cappio o il sacchetto e loro, quelle ragazze, morivano». Parla così Gianfranco Stevanin nell’intervista registrata nel carcere di Bollate dov’è detenuto.

«Se la legge prevede che io possa usufruire dei permessi, non vedo perché, dopo 25 anni, non debba usufruirne». Oggi Stevanin ha 59 anni. È in carcere dal 1994.

 

 

 

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Luigi Grimaldi

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