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Treni, Sistemi Territoriali lascia tra un anno

Una littorina, tra quelle meno vecchie, alla stazione di Legnago
Una littorina, tra quelle meno vecchie, alla stazione di Legnago
Una littorina, tra quelle meno vecchie, alla stazione di Legnago
Una littorina, tra quelle meno vecchie, alla stazione di Legnago

I passeggeri della linea Verona-Legnago-Rovigo dovranno stringere i denti per almeno un altro anno. Tanto infatti servirà prima di avere un significativo miglioramento del servizio ferroviario lungo i 96,6 chilometri di binario che collegano Verona col Rodigino. Tutto ciò sarà legato, soprattutto, al cambio di gestore che dovrebbe portare all’eliminazione dei disservizi: dai convogli obsoleti alle carrozze insufficienti per tutti i passeggeri, per non parlare di un sistema inefficiente di autobus sostitutivi. Proprio queste criticità, solo in parte mitigate dall’introduzione nel 2019 di alcuni treni regionali «veloci», hanno spinto l’associazione nazionale Legambiente ad inserire la tratta della Bassa nell’elenco delle 10 peggiori linee d’Italia nel rapporto «Pendolaria». Salvo intoppi tecnici o burocratici, dunque, entro la fine del 2020 sarà noto il nome della nuova società che subentrerà a Sistemi Territoriali, la controllata dalla Regione addetta alle corse lungo la tratta. La gara d’appalto riguarderà anche la Adria-Meste e la Rovigo-Chioggia. Proprio per non interrompere il servizio nel corso della selezione, la Giunta regionale ha concesso in questi giorni alla società di Mestre, diretta da Gian Michele Gambato, una proroga «tecnica» nel contratto di servizio, fino al 31 dicembre 2022. «La durata della proroga», scrive la Giunta veneta nel provvedimento, «è stata valutata in relazione al fatto che un affidamento svolto tramite gara necessita di tempi, per la predisposizione degli elaborati, non compatibili con il residuo periodo di contratto con Sistemi Territoriali, in scadenza questo 31 dicembre». In virtù della prosecuzione dell’incarico, dunque, Sistemi Territoriali, anche per il 2020 percepirà da Venezia il finanziamento annuale di 6,7 milioni di euro per i treni passeggeri tra Verona e Rovigo. «Il bando per la nuova gestione», rivela Gian Michele Gambato, direttore di Sistemi Territoriali, «uscirà a primavera e potrà attirare operatori diversi: a chi vincerà, la Regione potrà erogare dei corrispettivi contrattuali maggiori rispetto a quelli percepiti dalla nostra società». Per quel che concerne la tempistica delle selezioni, Gambato dice: «Uscito il bando e ricevute le offerte, entro la fine del 202 dovremo sapere chi sottoscriverà il nuovo contratto». Nel frattempo, lungo la tratta, saranno previsti alcuni interventi, a lungo annunciati dalla Regione. Nel 2021 sarà la volta dell’elettrificazione, realizzata grazie ad un accordo con Rete ferroviaria italiana (Rfi), della tratta Isola della Scala-Cerea. Ciò consentirà pure ai locomotori elettrici di fare la spola tra Verona e la Bassa. Inoltre, nel 2022, saranno disponibili sei nuovi elettrotreni da 40 milioni di euro, cofinanziati dal Cipe, che saranno utilizzati principalmente sulla Adria-Mestre. L’operazione consentirà di «liberare» da quest’ultima linea cinque convogli «Stadler» a trazione diesel, di recente fabbricazione, che si aggiungeranno agli altri tre già in servizio sulla Verona-Rovigo. «Mi rendo conto», evidenzia l’assessore De Berti, «che i passeggeri della Bassa sono al limite della sopportazione. Tuttavia, per arrivare a dei miglioramenti radicali ci vogliono tempi lunghi. Ricordo che quando ho "ereditato" questa linea, era in condizioni disastrose. Basti pensare che anche un’altra linea veneta, la Padova-Belluno, quattro anni fa era in condizioni peggiori della Verona-Rovigo, mentre oggi, dopo varie azioni, la situazione è leggermente migliorata. Ai pendolari della Bassa, quindi, chiediamo ancora un po’ di pazienza per poter intervenire anche sulla loro tratta». •

Fabio Tomelleri

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