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Tra i campi spuntano resti di aereo abbattuto

L’intervento degli History Hunters Verona nei campi di Nogara
L’intervento degli History Hunters Verona nei campi di Nogara
L’intervento degli History Hunters Verona nei campi di Nogara
L’intervento degli History Hunters Verona nei campi di Nogara

Frammenti di motore e della carlinga di un aereo. A distanza di oltre settant’anni i campi della Bassa continuano a celare i resti delle battaglie che si combatterono sui cieli della pianura nel corso della seconda guerra mondiale. A ritrovare una serie di frammenti, sia pur di piccole dimensioni, di un apparecchio di fabbricazione tedesca, sono stati i volontari del gruppo «History hunters Verona», associazione di ricerca storica e di cultura aeronautica di Buttapietra coordinata da Stefano Gregorotti. I «segugi» degli aerei militari scomparsi, dopo mesi di perlustrazioni a nord di Nogara, grazie all’ausilio del metal detector sono riusciti ad individuare il «crash point», ovvero il punto di impatto, di un velivolo dell’ultimo conflitto mondiale. «I frammenti che abbiamo recuperato», sottolinea Gregorotti, «sono parti del motore, dell’apparato idraulico e pezzi di alluminio dell’esterno del velivolo. Su alcuni di essi è ancora ben visibile la colorazione grigio topo che, con altri particolari, tra i quali lo spessore dei lamierini e la dimensione dei rivetti, riconducono ad un velivolo di fabbricazione tedesca, probabilmente un Messerschmitt Bf 109». Tale modello di aeroplano, oltre alla Luftwaffe tedesca, nell’ultimo periodo di guerra era in uso anche all’aviazione della Repubblica di Salò. «Ciò», prosegue Gregorotti, «è coerente con la nazionalità italiana del pilota dell’aereo, che ci è stata riferita dai testimoni che abbiamo ascoltato». L’operazione di recupero dei frammenti è stata preceduta da una minuziosa ricognizione in zona. «Uno dei nostri componenti», prosegue Gregorotti, «a tambur battente ha intervistato vari testimoni che collocano il fatto negli anni a cavallo fra il 1942 ed il 1943». «Sempre secondo quanto abbiamo potuto appurare», puntualizza il coordinatore del gruppo, «gran parte del velivolo precipitato, compresa la fusoliera, venne rimossa all’epoca dalle truppe tedesche, mentre altre parti vennero estratte in un secondo momento ed accatastate in una corte vicina, per poi essere vendute come ferro vecchio qualche decina di anni fa». Quindi i volontari concludono: «Siamo già al lavoro per catalogare i pezzi e per cercare ogni piccolo indizio che ci possa portare ad una matricola, ad una marca, ad una data per ricostruire in maniera attendibile ciò che avvenne oltre 75 anni fa in quella battaglia». •

F.T.

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