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Tenta una rapina, un 39enne va in carcere

La zona in cui è avvenuta la rapina mandata in fumo dalla vittima
La zona in cui è avvenuta la rapina mandata in fumo dalla vittima
La zona in cui è avvenuta la rapina mandata in fumo dalla vittima
La zona in cui è avvenuta la rapina mandata in fumo dalla vittima

Aveva aggredito sotto casa un 47enne di Casaleone per sottrargli il portafoglio. Un colpo mandato in fumo dalla pronta reazione dell’uomo preso di mira che si era ribellato e l’aveva messo in fuga. Tuttavia, F.T. - un cittadino marocchino nullafacente di 39 anni, senza fissa dimora ma di fatto domiciliato nel piccolo centro della Bassa - è riuscito a farla franca solamente per poche ore. E, oltre al «bottino», ha dovuto rinunciare così anche alla libertà. I carabinieri della stazione di Sanguinetto, al termine di un’indagine lampo, sono riusciti infatti ad individuarlo mentre passeggiava tranquillamente per il centro abitato. Nei confronti del magrebino, che ha all’attivo una sfilza di precedenti, è scattato il fermo, con l’accusa di tentata rapina, e per lui si sono aperte le porte del carcere di Montorio. Questo l’epilogo di quanto accaduto, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, in via Vittorio Veneto, a pochi passi dalle scuole elementari. Mancava un quarto all’una quando - in base ad una prima ricostruzione dei fatti al vaglio dei militari del luogotenente Antonino Scolaro - F.T. ha avvicinato il 47enne mentre era in procinto di rincasare per chiedergli una sigaretta. Si trattava però solo di una scusa per derubarlo come si è capito di lì a qualche secondo. Di punto in bianco, il marocchino ha iniziato infatti a spintonare l’uomo su cui aveva puntato gli occhi all’uscita di un bar. Fino ad intimargli di consegnargli i soldi. Ma aveva fatto male i suoi conti. Il 47enne non si era lasciato intimorire da quella richiesta fin troppo palese. E, senza mettere in conto che l’aggressore poteva essere armato e rischiava perciò di pagare caro il proprio rifiuto, si era opposto con tutte le sue forze al 39enne. Un «contrattacco» che ha spiazzato il rapinatore, tanto da indurlo a scappare a gambe levate per poi far perdere le sue tracce nel buio. Nel frattempo il casaleonese, tranquillizzatosi dopo quei minuti da brividi, si era rifugiato all’interno della propria abitazione e da lì aveva allertato la centrale operativa del 112. Sul posto si era precipitata una pattuglia della stazione di Sanguinetto, competente per territorio, che aveva avviato subito le ricerche per rintracciare il marocchino. Di lui, però, nemmeno l’ombra. I carabinieri non gli hanno comunque dato tregua e la «caccia» è proseguita il giorno successivo. Gli sforzi per riuscire a trovarlo sono stati premiati intorno a mezzogiorno e mezzo quando la pattuglia si è imbattuta su F.T. mentre si aggirava per il paese. Probabilmente convinto di non dare l’occhio e di essere riuscito ormai a passarla liscia. Il 39enne è stato condotto in caserma per gli accertamenti di rito. Quindi, su disposizione del pm di turno della Procura di Verona, il dottor Pietro Giovanni Pascucci, il magrebino è stato accompagnato nella casa circondariale scaligera a disposizione dell’autorità giudiziaria. Oggi, con tutta probabilità, si terrà l’udienza di convalida che deciderà le sorti del rapinatore. •

Stefano Nicoli

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