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Sulla strada maledetta era prevista una rotonda

Un mazzo di fiori sul luogo dell’incidente in ricordo dei tre ragazzi morti: avevano 23, 20 e 15 anni DIENNEFOTO
Un mazzo di fiori sul luogo dell’incidente in ricordo dei tre ragazzi morti: avevano 23, 20 e 15 anni DIENNEFOTO
Un mazzo di fiori sul luogo dell’incidente in ricordo dei tre ragazzi morti: avevano 23, 20 e 15 anni DIENNEFOTO
Un mazzo di fiori sul luogo dell’incidente in ricordo dei tre ragazzi morti: avevano 23, 20 e 15 anni DIENNEFOTO

«La rotonda è necessaria per la sicurezza di chi transita sulla Provinciale 18: se così facendo si può salvare anche una sola vita, sono soldi ben spesi». A dirlo è stato il sindaco di Bonavigo, Ermanno Gobbi, solo una settimana fa, il 29 novembre, durante l’ultimo consiglio comunale. Parole che oggi suonano amare. Si riferivano infatti proprio alla rotatoria tra via Pilastro e via Giovanni XXIII, prevista dal Pat fin dal 2010, che se fosse stata realizzata, forse avrebbe potuto evitare la tragedia consumatasi trecento metri più avanti, in via Pilastro, nell’omonima località del Comune di Bonavigo. In quel punto l’altro ieri, poco dopo le 13, hanno perso la vita in un tragico incidente Luca Verdolin di 23 anni e le sorelle Francesca e Chiara Mercurio di 20 e 15 anni, tutti residenti a Ronco all’Adige. La Fiat Multipla su cui i tre viaggiavano, dopo lo schianto era ridotta a un groviglio di lamiere. I vigili del fuoco di Legnago per estrarre i corpi dall’auto hanno dovuto scoperchiare il veicolo. Seduti nei posti davanti c’erano Luca, alla guida del mezzo, e Francesca, entrambi morti sul colpo. Ai soccorritori non è rimasto che concentrarsi su Chiara. La quindicenne respirava ancora, i sanitari hanno tentato con tutte le loro energie di tenerla in vita, purtroppo invano. La dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Legnago. Secondo i primi rilievi l’auto proveniva da Minerbe e viaggiava in direzione di Albaredo. All’uscita da una curva, Verdolin avrebbe perso il controllo del veicolo, che sbandando è finito sul ciglio erboso a lato della strada diventando ingovernabile. Sull’erba i segni dello scarrocciamento. L’auto ha proseguito la corsa invadendo la corsia opposta, poi si è schiantata contro un palo della linea telefonica, quindi contro un albero, per arrestarsi addosso al recinto di un capannone in disuso di via Pilastro, poco prima dell’azienda Doccianova. La Provinciale 18 Legnaghese sinistra è una lunga strada immersa nelle campagne del Basso veronese: attraversa diversi Comuni, da Minerbe ad Arcole. Nel piccolo abitato di Pilastro in passato si erano già verificati incidenti, ma mai così gravi. I residenti da sempre denunciano all’amministrazione che sul quel tratto le auto corrono troppo e chiedono provvedimenti. Nasce da qui l’idea della rotatoria all’incrocio tra via Pilastro e via Giovanni XXIII. Un’opera che, lo diceva lo stesso sindaco Gobbi, rimasto l’altro giorno per ore sul luogo dell’incidente ad assistere alle operazioni delle forze dell’ordine e dei soccorritori, «può salvare vite». L’amministrazione ha le risorse per realizzarla: 335 mila euro, per metà finanziati dalla Provincia. «Dobbiamo procedere con l’appalto», spiegava Gobbi in Consiglio. In quell’ultima seduta, il consigliere di maggioranza Simone Rossini aveva presentato una mozione per sollecitare i colleghi del proprio gruppo a rinunciare alle opere pubbliche non indispensabili, fermando così il consumo di suolo e contrastando l’aumento dei gas serra. Il documento, che prevedeva anche la rinuncia alla rotatoria, è stato bocciato. «La rotonda risponde a un’esigenza dai cittadini», aveva spiegato il sindaco, «e se servisse a salvare anche unqa vita sola, sarebbero soldi ben spesi». Ora non resta che sperare che l’iter per la rotatoria si velocizzi, perché incidenti come quello che si è portato via Luca, Francesca e Chiara non si ripetano più. •

Francesco Scuderi

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