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Sei dottori per 6mila pazienti Aperto il nuovo ambulatorio

La cerimonia di inaugurazione della nuova medicina di gruppo DIENNE
La cerimonia di inaugurazione della nuova medicina di gruppo DIENNE
La cerimonia di inaugurazione della nuova medicina di gruppo DIENNE
La cerimonia di inaugurazione della nuova medicina di gruppo DIENNE

Sei medici di base hanno aperto ufficialmente ieri, a Bovolone, l’ambulatorio di «Medicina di gruppo San Pierino – In memoria dei colleghi Vincenzo Scola e Daniele Giraldi». È stato realizzato in un’ex officina completamente ristrutturata, in via San Pierino 53. Il taglio del nastro - alla presenza del sindaco Emilietto Mirandola, che ha portato i saluti della collettività e ringraziato i medici di base per l’impegno profuso durante la Fase 1 del coronavirus - è avvenuto, con la benedizione impartita dal parroco, in pausa pranzo. Gli ambulatori, infatti, erano in funzione con il normale orario fin dalla mattinata e hanno ripreso la loro attività dopo un momento conviviale . Venerdì 27 giugno, l’Ulss 9 Scaligera aveva chiuso gli ambulatori di medicina generale che dal 2008 si trovavano in un reparto dismesso al primo piano dell’ospedale San Biagio. Il nuovo centro di medicina generale incrementa i servizi offerti alla cittadinanza, con un’ infermeria interna. Il centro, infatti, dispone di un ambulatorio infermieristico dal lunedì al venerdì nel quale si alterneranno due operatori. Appuntamenti e prenotazioni sono affidati a una segreteria. Viene garantita, inoltre, una stretta collaborazione con l'assistenza domiciliare e le assistenti sociali. Ecco l’elenco dei medici di famiglia che riceveranno i loro assistiti, in tutto oltre seimila, nella nuova sede: Pierluigi Godino, Micaela Renoffio, Filippo Mantovani, Giulia Maria Filippini ai quali si aggiungeranno per alcuni giorni alla settimana anche i colleghi Giuditta Motta e Andrea Bruno Tegani, che manterranno anche i loro ambulatori nel capoluogo. La dottoressa Renoffio ha ricostruito la lunga storia della medicina di gruppo bovolonese, che è iniziata 15 anni fa grazie anche all’intuizione dei medici scomparsi Daniele Giraldi e Vincenzo Scola. «Da questa idea», ha specificato la dottoressa Renoffio, «è stato realizzato, nel 2008, con i dottori Pierluigi Godino e Filippo Mantovani un modello avanzato di medicina di gruppo, su invito dell’allora direttore generale dell’Ulss 21, Daniela Carraro, che lo ha voluto all'interno dell'ospedale, considerandolo parte fondamentale dell’Azienda sanitaria, e prevedendo la collaborazione con le infermiere dell'Adi. Precorrendo, con questa iniziativa, il virtuoso modello veneto di integrazione tra medicina territoriale ed ospedaliera». Infine, la dottoressa Filippini ha sottolineato come il centro rappresenta anche «l’unione tra i medici del gruppo e le importantissime risorse territoriali: primo tra tutti il gruppo infermieristico dell'Adi, senza il quale non sarebbe possibile la cura dei pazienti complessi a domicilio, insieme alla dottoressa Lucia Scilanga e al dottor Emilio Confetti, gli assistenti sociali dell'Ulss e del Comune, il personale amministrativo, i colleghi e le assistenti sanitarie del Sisp che abbiamo apprezzato sempre di più in questo periodo di pandemia». La ricerca di un locale che avesse le caratteristiche per ospitare i nuovi ambulatori non è stata facile: i medici hanno potuto contare sulla disponibilità di un giovane imprenditore Piero Marsotto del centro Retrain, che con Mantovani srl ha investito nel progetto. •

Stefano Nicoli

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