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Riflettori sul radicchio Varietà Verona in crisi

Radicchio rosso di Verona esposto in una precedente edizione
Radicchio rosso di Verona esposto in una precedente edizione
Radicchio rosso di Verona esposto in una precedente edizione
Radicchio rosso di Verona esposto in una precedente edizione

Stagione difficile a causa delle abbondanti piogge autunnali per l’«oro rosso» della Bassa, un prodotto eccellente che rischia però seriamente di sparire dai mercati e dalle tavole dei consumatori. Oggi, alle 12, nella tensostruttura attigua alla palestra comunale di Roveredo, si apre la 24esima edizione della Fiera del radicchio, un evento che richiama ogni anno migliaia di persone ma che negli ultimi tempi fatica ad essere un evento trainante per il prodotto tipico della zona, ovvero il radicchio di Verona. Il demerito non va certo alla manifestazione, da sempre organizzata in modo impeccabile dalla Pro loco roveredana e apprezzata per gli spettacoli e per la cucina che propone piatti sempre nuovi a base di radicchio. Chi non crede in questa orticola e la sta mettendo in crisi è proprio chi dovrebbe averla a cuore, ovvero i produttori e i commercianti. Questi ultimi vogliono acquistare a prezzi stracciati e i coltivatori sono costretti ad adeguarsi. Da anni ormai si stanno riducendo gli ettari coltivati a radicchio di Verona, a vantaggio delle varietà Chioggia e Treviso. «Il Verona rende meno per ettaro, è più difficile da lavorare e raccogliere dal campo e viene quotato poco», ammette con amarezza il rappresentante della Coldiretti Walter Benetti. «Per 10 anni ho lottato per far crescere e conoscere il prodotto», aggiunge la presidente del Consorzio di tutela del radicchio di Verona Igp Cristiana Furiani. «L’unico modo per avere margini di guadagno è produrre con il marchio di qualità registrato. Purtroppo pochissimi mi hanno seguito in questo progetto e il risultato è la progressiva diminuzione di questa varietà, che è destinata a diventare sempre più di nicchia». Attualmente l’«oro rosso» è quotato 40 centesimi al chilo, mentre l’Igp quasi il 30 per cento in più. «È incredibile come si possa rischiare di perdere la varietà di radicchio delle nostre zone, più croccante, delicata e gradevole delle altre, ma purtroppo meno redditizia», osserva il sindaco Antonio Pastorello. «Le associazioni di categoria devono tornare a credere e a promuovere questo prodotto e la politica ha l’obbligo di sostenerlo. Per questo ci impegneremo per spingerlo maggiormente in Regione», annuncia. Tornando al programma della Fiera, che durerà fino a domenica, alle 14 di oggi gli alunni della scuola primaria reciteranno davanti ai genitori. Alle 19 sarà inaugurata la Fiera, mentre dalle 21.30 si ballerà con il liscio di Alex dj. •

P.B.

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