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Prolungamento a nord Si sbloccano le varianti

Passo in avanti decisivo per il prolungamento a nord dell'autostrada Valdastico. Un’arteria che costituisce il collegamento con l'Alto vicentino ed il Polesine più usato da coloro che vivono nel Colognese. Una connessione diretta che è possibile grazie ai caselli che si trovano poco più in là del confine con il Vicentino ed il Padovano. A4 Holding, la società del Gruppo Abertis che gestisce la rete autostradale di A4 Brescia-Padova e A31 Valdastico, ha fatto sapere che si è tenuto, in videoconferenza, l’ultimo confronto fra Regione, Provincia di Vicenza e i Comuni berici di Piovene Rocchette, Cogollo del Cengio, Arsiero, Valdastico e Pedemonte sulla localizzazione delle varianti di tracciato riguardanti il primo lotto del proseguimento dell’autostrada. Il progetto definitivo del nuovo tratto veneto della A31, da Piovene Rocchette alla Valle dell’Astico, è stato predisposto nel giugno del 2017 e prevede la realizzazione, con svincoli di collegamento con la viabilità ordinaria, di quasi 18 chilometri di autostrada. La quale, attualmente, conta 90 chilometri e si snoda dalla provincia di Rovigo fino a Piovene Rocchette, nel Vicentino. Questa operazione costerà 1,3 miliardi di euro, tutti a carico del concessionario. Recenti richieste della Regione e della Soprintendenza hanno portato a definire alcune modifiche al progetto originario. In particolare, è stata stralciata la realizzazione di un casello che era previsto nel Comune di Cogollo del Cengio, aumentando lo sviluppo in galleria del tracciato e prevedendo il potenziamento di una Provinciale, sia a nord che a sud del casello eliminato. Su questo punto sono già arrivati i pareri positivi dei Ministeri e delle istituzioni competenti. Ora manca solo il consenso regionale, che uscirà in conseguenza del confronto avvenuto in questi giorni, ai fini dell'intesa Stato-Regioni propedeutica all'invio al Cipe per l'assenso finale. Secondo quanto riferisce A4 Holding, quindi, la conclusione del percorso di approvazione è ormai prossima. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda il secondo lotto del prolungamento, che dovrebbe svolgersi lungo la Valsugana e la valle dell'Adige, in Trentino. Un'idea di cui si discute da molti anni e che è sempre rimasta tale a causa del no dei trentini. •

Luca Fiorin

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