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Primo caso due settimane fa Così sono deceduti 22 anziani

La casa di riposo «Gasparini» dove si sono verificati 22 decessi
La casa di riposo «Gasparini» dove si sono verificati 22 decessi
La casa di riposo «Gasparini» dove si sono verificati 22 decessi
La casa di riposo «Gasparini» dove si sono verificati 22 decessi

Elisabetta Papa Si è ulteriormente aggravato il bilancio dei morti all’Ipab «Maria Gasparini» di Villa Bartolomea. Nella notte tra lunedì e martedì, si sono aggiunti infatti altri tre decessi che hanno fatto salire a 22 il numero totale degli anziani scomparsi dallo scorso 18 marzo a causa del Covid-19 all’interno della struttura o dopo il ricovero in ospedale a Legnago. In attesa della sepoltura, le spoglie degli ospiti deceduti, vittime innocenti di un comune nemico invisibile che non sembra dare tregua, sono state suddivise tra le celle mortuarie dell’istituto ed il locale concesso dal Comune all’interno del cimitero del capoluogo. La maggioranza dei 46 anziani che si trovano attualmente nella struttura, pur non accusando sintomi evidenti, risulta positiva al tampone e per questo, già da sette giorni, è stata trasferita nei due reparti della cosiddetta «ala Covid» dove si stanno applicando tutte le terapie possibili indicate dall’Ulss. Ad occuparsi del loro trasferimento erano stati i Vigili del fuoco di Legnago e di Verona che con il loro nucleo Nbcr, specializzato per operare in aree dove esista un fondato pericolo di contagio da sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche, questa mattina torneranno alla «Gasparini» per eseguire nuovi interventi di sanificazione. Sul fronte degli operatori, invece, 16 sono positivi al test e quindi in isolamento nelle proprie case. «Fortunatamente», spiega il dottor Mario Riccardo Colla, presidente dell’Ipab, «oltre a due operatori messi a disposizione da una cooperativa e ad altrettanti infermieri, dovremmo comunque contare presto sull’arrivo, sempre tramite la Prefettura, di personale aggiuntivo». Del tutto risolto, almeno per il momento, il problema della mancanza di dispositivi individuali di protezione. «Grazie ad una vera e propria gara di solidarietà», prosegue il presidente Colla, «abbiamo ricevuto parecchie donazioni di materiali. Ci sono stati vicini la Ferramenta Giusti di Legnago, i Centri estetici Elsa Nails, l’impresa edile Massimo Martini di Cerea, l’azienda agricola Passarini di Vangadizza, l’agriturismo Tre Rondini di Vigo e realtà associative come il Comitato sagra Fondovilla e lo Spakka Volley che abbiamo ringraziato per la loro generosità. «Stiamo agendo su due linee», interviene il sindaco Andrea Tuzza, «da una parte per assicurare cure adeguate agli ospiti dell’Ipab, dall’altra per evitare, con controlli ancora più serrati, l’estendersi dei contagi al territorio». •

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