Pedalano per 1.220 chilometri dormendo solamente tre ore

Da Roveredo all'«Olimpiade del ciclismo estremo», da affrontare vestendo i colori della nazionale italiana. È una vera e propria impresa quella che nei giorni scorsi ha impegnato quattro atleti che fanno parte del gruppo roveretano «Team extremes». Luciano Strabello, Andrea Biondani, Enrico Bocconcello e Luca Vaccari hanno partecipato infatti alla Parigi-Brest-Parigi. Si tratta di una corsa che si svolge ogni quattro anni, alla quale possono partecipare solo coloro che hanno superato quattro brevetti di qualificazione particolarmente difficili. D'altronde, si tratta di una manifestazione che è davvero in grado di mettere a dura prova la resistenza anche di atleti abituati a lottare contro i propri limiti. La Parigi-Brest-Parigi, infatti, è lunga 1.220 chilometri e conta 12.000 metri di dislivello da superare. Vi partecipano rappresentanze di Paesi praticamente di tutto il mondo, e chi viene ammesso, proprio in considerazione della selettività della corsa, diventa in automatico portacolori della propria nazione. «Arrivare in fondo ha costituito senza dubbio un'impresa, anche se per noi questa era la quarta edizione, visto che abbiamo ottenuto per la prima volta i brevetti nel 2007», spiega Luciano Strabello, presidente del «Team Extremes». «È stata una vera e propria lotta, perché il percorso era molto impegnativo e, come se non bastasse, di notte la temperatura era gelida», continua. Queste situazioni hanno causato anche qualche acciacco, tanto che uno dei quattro, Bocconcello, a fronte del persistente dolore ad un ginocchio, ha dovuto ritirarsi prima del traguardo. Per arrivare in fondo, i ciclisti del team di Roveredo hanno pedalato per 700 km senza mai fermarsi e poi, dopo una pausa per dormire di solo tre ore, hanno coperto i restanti 520 km tutti d'un fiato. •