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Odori molesti, Kemin installa il depuratore

Lo stabilimento della «Kemin», in via della Tecnica, è in procinto di espandersi nel corso di quest’anno
Lo stabilimento della «Kemin», in via della Tecnica, è in procinto di espandersi nel corso di quest’anno
Lo stabilimento della «Kemin», in via della Tecnica, è in procinto di espandersi nel corso di quest’anno
Lo stabilimento della «Kemin», in via della Tecnica, è in procinto di espandersi nel corso di quest’anno

Puzze presto sotto controllo, aiuti alla comunità e raddoppio della produzione: «Kemin» punta su Veronella per espandere la sua presenza sul mercato dei mangimi e degli integratori per animali. La fabbrica di via della Tecnica, che tante polemiche ha sollevato in questi ultimi anni per l’emissione di cattivi odori che si diffondono non solo nel centro di Veronella ma anche a San Gregorio, San Marcello, Bonaldo e perfino ai confini con Albaredo, ha festeggiato nel 2009 dieci anni di attività nella Bassa veronese e uno sviluppo che non ha eguali in altre aziende del territorio. La multinazionale, fondata nel 1961 in Iowa dai coniugi Nelson e presente in 90 Paesi in tutto il mondo, ha creato 10 anni fa la società «Kemin Nutrisurance Europe srl» e ha avviato nel 2011 nello stabilimento di Veronella la produzione di appetibilizzanti da introdurre nei mangimi per cani e gatti. Nel 2016 è partita la produzione di antiossidanti naturali, sempre per animali domestici. Il successo della società è stato sorprendente perfino per lo stesso managment: partita nel 2009 con due milioni di euro di fatturato e 25 dipendenti, l’industria statunitense ha infatti chiuso il 2019 con 57 milioni di euro e 76 addetti. L’azienda lavora 24 ore su 24 per sette giorni a settimana e ha al suo interno un reparto dedicato a ricerca e sviluppo. Questa crescita esponenziale, così lusinghiera per il presidente Giuseppe Abrate e per il responsabile di produzione Nicola Abrate, non è stata altrettanto positiva per gli altri imprenditori della zona e per la cittadinanza locale. I cattivi odori hanno iniziato a spargersi sempre più forti nell’aria, sia di giorno che nelle ore notturne, rendendo la vita difficile a residenti e lavoratori, specialmente nei mesi estivi. Anche su questo fronte però le novità saranno tante. Nei giorni scorsi è stato finalmente avviato il nuovo depuratore, finito a giugno e recentemente autorizzato dalla Regione. È costato 1,7 milioni di euro e tratterà le acque reflue dello stabilimento, eliminando il ricorso allo stoccaggio delle sostanze di risulta. «Il depuratore dovrebbe eliminare gran parte delle emissioni, ma non sarà l’unico intervento che faremo», spiega il presidente Abrate. «Stiamo testando con l’università soluzioni innovative per abbattere ulteriormente le esalazioni che possono risultare fastidiose all’olfatto umano. Ricordiamo però che nella nostra azienda non utilizziamo prodotti nocivi, lavoriamo solo fegati animali freschi provenienti dagli scarti lavorativi di una grossa ditta agroalimentare veronese». È questo il motivo per cui «Kemin» ha scelto Veronella, Comune che dista pochi chilometri dai tre maggiori macelli della ditta fornitrice. «Abbiamo grandi progetti per questo sito industriale», prosegue Abrate. «Raddoppieremo le linee produttive nel corso del 2020 e assumeremo altre 10 persone. Non solo. Nei prossimi cinque anni insedieremo anche una seconda azienda del gruppo, che lavora i jeans con trattamenti naturali per ammorbidire i tessuti e toccheremo la ragguardevole cifra di 100 milioni di euro di fatturato». Il sito di Veronella diventerà il secondo per importanza a livello europeo della multinazionale statunitense. Nel frattempo «Kemin» ha pure finanziato alcune opere e servizi per la comunità di Veronella. I vertici aziendali ricordano infine che la filosofia aziendale ha tra le proprie linee guida il benessere dei dipendenti. «Siamo un’azienda salutistica, teniamo molto alla sicurezza alimentare e ambientale», sottolinea Giuseppe Abrate. «Nella nostra fabbrica non ci sono distributori di snack. Ogni lunedì mattina arrivano cesti di frutta fresca a disposizione dei lavoratori», rivela Nicola Abrate. Per l'intero organico della fabbrica sono inoltre gratuiti i buoni pasto, l'assicurazione, l'accesso alla macchinetta del caffè e al distributore di acqua. L'età media dei dipendenti è piuttosto bassa, sui 35 anni. Nel corso del 2020 la «Kemin» organizzerà un «open day» per far conoscere l'azienda alla cittadinanza. •

Paola Bosaro

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