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A Villa Bartolomea

Neonato rischia
di soffocare, salvato
in extremis

A Villa Bartolomea

 Attimi di terrore, domenica sera a Carpi di Villa Bartolomea, per una giovane mamma ed il suo piccolo di appena un mese che ha rischiato di morire soffocato, a quanto pare, da un rigurgito.

Solo la prontezza di riflessi della donna e la provvidenziale presenza di un’ambulanza della Croce Berica - che stava prestando servizio alla vicina sagretta della Madonna della Cintura - hanno potuto salvarlo.

 

Erano le 20.30 quando la neo mamma, che si trovava da sola in casa, si è accorta che il piccolino, invece di dormire sereno nella culla dopo essere stato allattato, aveva iniziato ad agitarsi. Nel giro di qualche istante, il bambino sembrava non respirare più. Il tempo di realizzare che qualcosa non va ed il neonato è già cianotico. In preda al panico, la mamma lo alza dal lettino. Si rende conto che non c’è un minuto da perdere e corre disperata in strada per chiedere aiuto ai soccorritori che aveva visto arrivare poco prima in supporto ai volontari della sagra. Il neonato, che nel frattempo ha perso conoscenza, viene portato immediatamente sull’ambulanza dove il personale - tre istruttori formati, due dei quali in Blsd (Basic Life Support and Defibrillation) - inizia a praticare le manovre di disostruzione e rianimazione. 

«Il piccolo», racconta un soccorritore, «era in arresto respiratorio e di lì a poco sarebbe subentrato quello cardiaco. Una manciata di minuti in più e il bambino, con ogni probabilità, non ce l’avrebbe fatta. È stata proprio una fortunata coincidenza che ci trovassimo sul posto e che la giovane abbia avuto la destrezza di raggiungerci subito. In questi casi, ogni minuto che passa significa perdere il 10 per cento di possibilità di sopravvivenza». Grazie al tempestivo soccorso, il neonato ha subito ripreso a respirare. Monitorato con tutte le accortezze del caso, e stretto tra le braccia amorevoli della sua mamma ancora sotto choc, il bambino, che non è in pericolo di vita, è stato poi trasportato in ambulanza all’ospedale «Mater Salutis» di Legnago dove i medici lo hanno visitato e sottoposto ad osservazione nell’unità operativa di Pediatria. 

Elisabetta Papa

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