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La studentessa di Terrazzo

Elena dona il midollo e salva un coetaneo
«Un gesto naturale, lo rifarei subito»

Elena Faggion, 19 anni, è la più giovane donatrice di midollo osseo italiana
Elena Faggion, 19 anni, è la più giovane donatrice di midollo osseo italiana
Elena Faggion, 19 anni, è la più giovane donatrice di midollo osseo italiana
Elena Faggion, 19 anni, è la più giovane donatrice di midollo osseo italiana

«Donare a qualcuno la possibilità di guarire, mi ha regalato una gioia immensa, che porto sempre con me in ogni momento. È un gesto che mi è venuto naturale e che, se fosse consentito, rifarei ogni giorno». Si definisce semplicemente empatica Elena Faggion, 19enne di Begosso, frazione di Terrazzo.

 

In realtà, questa ragazza, diplomatasi lo scorso luglio all’indirizzo scientifico del liceo Cotta di Legnago ed ora iscritta al primo anno della Facoltà di Scienze Biologiche a Ferrara con il sogno di dedicarsi un giorno ad un'attività in campo medico, è molto di più. Lo scorso aprile, ad appena 10 mesi dalla sua iscrizione al Registro donatori di midollo e cellule staminali emopoietiche, è stata chiamata a donare dal Centro di Medicina Trasfusionale dell’ospedale di Borgo Roma, a Verona. Ed ora è la più giovane donatrice di midollo osseo d’Italia. Grazie alla sua donazione di cellule staminali da sangue periferico, un ragazzo italiano ha sconfitto una grave malattia del sangue ed ha potuto finalmente tornare a vivere come le ha rivelato lui stesso in una lettera inviatale tramite i medici del Policlinico veronese. «Spero un giorno di poterlo conoscere», spiega Elena, «non per sentirmi gratificata, ma solo per la gioia di vederlo stare bene. Il suo scritto, in risposta alle righe che avevo voluto inviargli il secondo giorno di prelievo, mi è arrivato per posta un mese fa ed appena l’ho letto mi sono sentita al culmine della felicità. Dice che gli ho salvato la vita e mi ha assicurato che il decorso procede al meglio e che si sta riprendendo. Vorrebbe abbracciarmi e ringraziarmi di persona, ma sa che, almeno per il momento, ciò non è possibile».

Elisabetta Papa

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