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Centro diurno, il sindaco fa pressing per aprirlo

La sede del futuro centro diurno
La sede del futuro centro diurno
La sede del futuro centro diurno
La sede del futuro centro diurno

«Se non può ancora essere un Centro diurno, sarà uno spazio ricreativo per gli anziani». Il Comune di Zimella spinge per aprire il prima possibile i locali oltre sei anni fa dietro il municipio per ospitare 10 anziani autosufficienti durante il giorno, assicurando loro i pasti, l’assistenza, ore di fisioterapia e attività ludico-riabilitative. Finora la struttura, nonostante sia finita e manchino soltanto gli arredi, non è mai stata inaugurata e aperta al pubblico. Non è stata infatti ancora risolta la controversia che oppone il Comune alla Regione. La Giunta regionale aveva stabilito di finanziare il Centro di Santo Stefano con 300mila euro, tuttavia non ha mai erogato la somma all’ente locale. Il motivo è legato agli accordi fra l’amministrazione comunale di allora e la ditta costruttrice, la società «Studio Editoriale Communication». Quest’ultima, infatti, aveva ceduto gratuitamente l’immobile al Comune, che ne è divenuto proprietario, sapendo che poi sarebbero arrivati i fondi regionali. La Regione, invece, ha deciso di non finanziare più l’opera, dal momento che l’ente pubblico ne aveva acquisito il possesso senza aver speso un euro. La querelle legale è ancora aperta, ma il sindaco Sonia Biasin non intende aspettare oltre per dare la possibilità agli anziani - oltre il 18 per cento della popolazione - di utilizzare uno spazio pubblico in centro paese per trascorrere del tempo insieme, aumentando la socialità, l’autostima e migliorando il loro stato psicofisico. «Abbiamo aderito al Bando per l’invecchiamento attivo e dovremmo ricevere un finanziamento sufficiente per arredare il salone centrale del diurno con un tavolo, delle sedie, degli armadi e un impianto audio, in modo da dare la possibilità ai nonnini di partire con le prime tombolate settimanali», annuncia Biasin. Intanto, però, procede anche l’azione amministrativa per aprire definitivamente il Centro. «Abbiamo chiesto e ottenuto dall’Ulss la possibilità di aumentare i posti da 10 a 15 per rendere maggiormente sostenibile il servizio», spiega Biasin. Qualche anno fa era stato redatto uno studio di fattibilità che evidenziava la non sostenibilità economica del Centro diurno di Zimella. «Lo studio va aggiornato, non soltanto con l’incremento del numero degli ospiti, ma anche con qualche voce di spesa più razionale e meglio definita», conclude il primo cittadino. •

P.B.

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