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Centinaia di persone in lacrime per Sara

L’arrivo del feretro di Sara Fratucello, accompagnato dai familiari, nella chiesa parrocchiale DIENNEFOTOSara Fratucello, la giovane  stroncata da embolia polmonare massiva a soli 22 anni
L’arrivo del feretro di Sara Fratucello, accompagnato dai familiari, nella chiesa parrocchiale DIENNEFOTOSara Fratucello, la giovane stroncata da embolia polmonare massiva a soli 22 anni
L’arrivo del feretro di Sara Fratucello, accompagnato dai familiari, nella chiesa parrocchiale DIENNEFOTOSara Fratucello, la giovane  stroncata da embolia polmonare massiva a soli 22 anni
L’arrivo del feretro di Sara Fratucello, accompagnato dai familiari, nella chiesa parrocchiale DIENNEFOTOSara Fratucello, la giovane stroncata da embolia polmonare massiva a soli 22 anni

Centinaia di persone si sono date appuntamento ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Minerbe per dare l’ultimo saluto a Sara Fratucello, la ventiduenne deceduta lunedì scorso a causa di un’embolia polmonare massiva. La giovane si era sentita male il venerdì precedente mentre si trovava da amici a San Giovanni Lupatoto. Colpita da arresto cardiocircolatorio, era stata trasportata d’urgenza al Polo Confortini di Verona. Dopo tre giorni di agonia, sospesa tra la vita e la morte, ha cessato di vivere in un letto del reparto di Anestesia e terapia intensiva in chirurgia cardiaca e toracica, attorniata da mamma Donatella, papà Alberto e dal fratello Federico, di 24 anni, sgomenti e in preda ad un dolore difficile persino da descrivere. I medici, purtroppo, non hanno potuto fare nulla contro quella che lo stesso professor Leonardo Gottin, direttore del reparto dell’ospedale di Borgo Trento dove è stata assistita la ragazza, ha definito «una patologia subdola». «Talvolta i sintomi sono lievi, come un dolore al polpaccio o la fatica a respirare», ha aggiunto il medico, «ma non si notano». L’arrivo della bara in legno chiaro, con adagiato sopra un cuscino di rose rosse e gigli bianchi, è stato accolto in rigoroso silenzio sul sagrato. Già mezzora prima del funerale, nella grande chiesa del capoluogo non c’erano più posti a sedere mentre l’altare era invaso dai cesti di fiori inviati a Sara dalle persone che le volevano bene. La bara era preceduta da tre stendardi: quello dell’Avis provinciale di Verona, quello della Comunale di Legnago e quello della sezione di Minerbe. La ventiduenne era infatti una donatrice di sangue, come i suoi genitori: una scelta che aveva fatto appena compiuti i 18 anni e di cui andava fiera. «Affidiamo Sara al Signore nella consapevolezza della nostra fragilità e debolezza», ha esordito don Roberto Turella co-parroco di Minerbe assieme a don Giorgio Prati. «Chiediamo a Dio misericordia, tenerezza, pace e perdono per la nostra sorella Sara». L’omelia, invece, è toccata a don Luciano Bozza, attuale parroco di Vigo di Legnago ed ex sacerdote di San Zenone di Minerbe, frazione di cui è originaria la famiglia Fratucello. «Chi avrebbe mai immaginato un momento come questo? Salutare Sara che aveva solamente 22 anni è una sofferenza grande», ha detto il sacerdote. «I Cristiani trovano speranza nella vita», ha proseguito don Bozza, «la fede è legata alla resurrezione di Cristo, l’amore di Dio non è legato a quanto viviamo in questo mondo, Lui ci ha sempre nel suo cuore e ci chiede di non temere i momenti bui della vita. Bisogna andare avanti nei giorni della gioia e in quelli del dolore, il suo amore va oltre la misura umana». Al termine del rito, a prendere la parola per ricordare Sara sono intervenuti due amici. «Ciao Sara è difficile accettare la tua prematura scomparsa», ha detto il primo dei due ragazzi. «Ti ricordo solare, semplice e altruista, promettici di vegliare e proteggere mamma Donatella e papà Alberto, noi ci impegneremo a non far sentire solo Federico, lui potrà sempre contare su di noi, sarai sempre nei nostri cuori, fa buon viaggio». Il secondo a parlare è stato Mattia, un amico che era presente quel tragico venerdì in cui Sara si è sentita male a San Giovanni Lupatoto. «Cara Sara mai e poi mai avrei immaginato di non vederti più, nessuna merita una fine come questa», ha detto l’amico, per poi aggiungere: «Avevi una voglia di vivere invidiabile, eri una bella persona, il tuo sorriso ci tirava su il morale, perdere qualcuno della nostra età fa ancora più male. Fisicamente non sei più qui con noi, ma dobbiamo cercare di andare avanti, proprio come vorresti tu». Una frase, presa dal film «Blow» interpretato dall’attore Johnny Deep, ha concluso le esequie della giovane. «Che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle», ha detto Mattia tra gli applausi e le lacrime dei numerosi presenti al funerale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Scuderi

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