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Case di riposo, sospese le visite «Così tuteliamo i nostri ospiti»

  Cavaler, presidente della «De Battisti», davanti all’istituto DIENNE
Cavaler, presidente della «De Battisti», davanti all’istituto DIENNE
  Cavaler, presidente della «De Battisti», davanti all’istituto DIENNE
Cavaler, presidente della «De Battisti», davanti all’istituto DIENNE

Francesco Scuderi Porte chiuse alla casa di riposo di Legnago e all’istituto per anziani Casa «De Battisti» di Cerea. Fino a quando non cesserà l’emergenza Coronavirus le visite di parenti e amici ai propri cari saranno sospese. Lunedì i presidenti delle Ipab di Cerea, Guido Cavaler e quello di Legnago, Mario Verga, hanno comunicato ai parenti la decisione che mira a tutelare la salute degli ospiti della struttura. Il provvedimento preso dai due istituti, i più grandi del Basso veronese per numero di posti letto, potrebbe essere preso in considerazione anche da altre strutture dove l’accesso a persone esterne è comunque già limitato. Le visite sono sospese da due giorni. Con l’insorgere del contagio da Coronavirus avvenuto all’inizio della settimana scorsa in Italia, le strutture residenziali fin da subito avevano intrapreso i primi provvedimenti di restrizione agli accessi dei familiari degli ospiti. Per fare ciò hanno applicato delle rigide fasce orarie al mattino e al pomeriggio con l’obbligo di far entrare un solo parente per ogni ospite e di registrare nome, cognome e orario d’ingresso e uscita del parente dalla struttura. Ora che il virus è ufficialmente approdato anche nel Basso veronese, la casa di riposo ceretana e quella legnaghese hanno sentito la necessità di innalzare il proprio livello di sicurezza a tutela di dipendenti e ospiti. «L’insorgere dell’infezione in un solo ospite presente nelle struttura», dice Cavaler, «potrebbe generare una situazione di grave rischio per tutti quelli che vi risiedono, per questo abbiamo deciso, in accordo con la casa di riposo di Legnago, di restringere ancora di più gli accessi». Il Covid-19 fino ad oggi ha dimostrato di essere particolarmente aggressivo e letale con persone che hanno basse difese immunitarie oltre alla presenza di patologie preesistenti. «In casi di accertata gravità, i famigliari verranno contattati dagli infermieri in turno per eventuali deroghe, vi invitiamo a telefonare per aggiornarvi sullo stato di salute dei vostri cari», si legge nel documento firmato dal presidente Cavaler e dalla direttrice dell’Ipab ceretana Maddalena Dalla Pozza. Dello stesso tono è anche la comunicazione legnaghese sottoscritta dal presidente Verga e da Maurizio Pastorello, direttore della struttura di Corso della Vittoria. «L’acceso sarà consentito», si precisa nell’avviso, «solo ai familiari di ospiti che versano in precarie condizioni che verranno avvisati ed autorizzati dalla struttura». Scelte rigorose dunque ma indispensabili per preservare la salute degli ospiti. «É evidente che queste limitazioni», afferma Cavaler, «comportino una sofferenza per gli ospiti che non possono ricevere le abituali visite. Tuttavia, la salvaguardia degli ospiti delle strutture residenziali per anziani è prioritaria rispetto alla mancanza delle visite». A favore della strada intrapresa dai presidenti delle case di riposo di Legnago e Cerea si schiera il sindaco di Cerea Marco Franzoni. «Cavaler mi aveva informato di questo provvedimento», dice il primo cittadino. «Trovo che sia una scelta coerente rispetto alla situazione presente nel territorio e indispensabile per tutelare il più possibile gli ospiti della casa di riposo», conclude il primo cittadino ceretano. •

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