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Beatrice, vice manager all’hotel Ritz costretta a rinunciare alle ferie a casa

Beatrice Ledda con il fratello Leonardo a Londra
Beatrice Ledda con il fratello Leonardo a Londra
Beatrice Ledda con il fratello Leonardo a Londra
Beatrice Ledda con il fratello Leonardo a Londra

Paola Bosaro Ferie in forse per una colognese che lavora in Inghilterra a causa dell'emergenza Coronavirus. Beatrice Ledda, 22 anni, da tre anni in servizio nel prestigioso hotel Ritz di Londra, aveva programmato di partire il prossimo 19 marzo per una vacanza di 10 giorni in Italia. Il viaggio è indispensabile per smaltire i giorni di ferie rimasti, che scadranno a fine mese. Purtroppo, però, l'allerta inglese nei confronti delle regioni del Nord Italia è altissima e la direzione dell'albergo ha posto dei paletti rigidi riguardanti il successivo rientro della 22enne a Londra. «I responsabili del Ritz sanno che provengo dal Veneto e che la nostra è una delle Regioni in cui è stato individuato uno dei focolai del Coronavirus», riferisce Beatrice. «Mi hanno già comunicato che quando tornerò a Londra dovrò stare in quarantena per due settimane, evitando di frequentare locali aperti al pubblico. Mi sembra una prospettiva davvero spiacevole». Ledda non è l'unica ad avere questo problema. «Al Ritz quasi un centinaio di lavoratori sono di nazionalità italiana, molti di noi hanno dei giorni di ferie da smaltire», rivela la giovane. «Se al rientro dovremo stare tutti chiusi nell'appartamento per 15 giorni, l'hotel rischia il blocco. È una situazione molto complessa». Per questo il personale italiano dell'albergo sta pensando a soluzioni diverse. Una delle possibilità è quella di cambiare destinazione. «Potrei decidere di andare a trovare gli zii e i cugini in Sardegna, dove sembra non esserci il rischio contagio, oppure cambio totalmente meta e vado a rilassarmi alle Canarie», ipotizza con allegria. Il problema contingente creato dal virus non ferma comunque l'ascesa della cuoca colognese, diplomatasi nel 2016 a pieni voti all'Istituto alberghiero padovano «Jacopo da Montagnana». Assunta nel gennaio del 2017 come semplice cameriera, a 1.500 sterline al mese, ma comunque con un contratto a tempo indeterminato, in soli tre anni è riuscita a fare una carriera fantastica, arrivando al grado di «Assistant operation manager», ovvero il braccio destro del responsabile dell'organizzazione degli eventi al Ritz. Beatrice, assieme ad altre persone, si occupa della programmazione di cerimonie, battesimi, sfilate, compleanni vip e ricevimenti nel lussuoso hotel affacciato su Green Park. Il suo stipendio, ora, si avvicina alle 2.500 sterline. Il lavoro, tuttavia, non è una passeggiata. La giornata lavorativa può iniziare al mattino presto e finire molto tardi. «Ci sono momenti più tranquilli, altri meno», confessa la 22enne. «A gennaio e a febbraio abbiamo ospitato tantissimi eventi: in questo momento siamo tutti sfiniti. Anche per questo ho proprio bisogno di un periodo di riposo», confessa. La Brexit, fortunatamente, non ha comportato disagi. Ledda si era iscritta fin da subito all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) ed è rimasta sempre in contatto con il Consolato italiano di Londra. «La scorsa estate ho scaricato l'applicazione governativa sul mio cellulare e ho subito compilato il modulo per definire il mio status di lavoratore straniero in Inghilterra». L'ufficio Immigrazione le ha accordato lo status temporaneo fino al 2024. •

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