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«Autovelox umano» contro chi corre troppo

Ruggero Foscarin agita dalla finestra il cartello anti-velocità DIENNE
Ruggero Foscarin agita dalla finestra il cartello anti-velocità DIENNE
Ruggero Foscarin agita dalla finestra il cartello anti-velocità DIENNE
Ruggero Foscarin agita dalla finestra il cartello anti-velocità DIENNE

Famiglia di Pressana sventola dalla finestra di casa un cartello con il divieto dei 50 chilometri orari per invitare automobilisti e camionisti a rallentare sulla provinciale per Montagnana. Le amministrazioni locali le hanno provate tutte per obbligare i conducenti a rispettare i limiti di velocità in centro abitato. Abbiamo assistito alle soluzioni più disparate: dossi, box per autovelox, pannelli luminosi con il rilevamento della velocità, telecamere e semafori intelligenti. Qualche anno fa stava prendendo piede perfino l’idea di posizionare delle sagome di finti vigili urbani per indurre le persone a sollevare il piede dall’acceleratore. Anche perché gli agenti, quelli veri, non possono essere sempre presenti sulle strade pericolose per punire chi mette a rischio la propria e l’altrui vita. A Crosare, l’intuizione di un cittadino ha portato all’avvento di un nuovo modello di dissuasore di velocità: l’«autovelox umano». Ruggero Foscarin sporge il braccio dalla finestra del piano di sopra della sua casa, che sorge proprio a ridosso della Provinciale 7. Esce con il capo e brandisce un cartello artigianale in polistirolo, con il segnale di divieto di superare i 50 km orari. Alla vista del cartello molti conducenti frenano, pensando che più avanti ci siano dei lavori stradali oppure una pattuglia della polizia locale. Non sarà lo strumento più tecnologico per garantire la sicurezza, però sembra dare ottimi risultati, almeno a sentire Foscarin. «Viviamo qui da sempre e sappiamo che questa è un’arteria di collegamento molto importante», spiega Foscarin. «Purtroppo, negli ultimi 20 anni, i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le alte velocità dei veicoli di passaggio». Foscarin, come le altre 15 famiglie che abitano sui due lati della provinciale - in questo punto prende il nome di via Crosare di Sotto - deve sopportare sia di giorno che di notte rumori fastidiosi e vibrazioni. Oltre a dover convivere con il timore che alla minima sciocchezza o sbandata un mezzo potrebbe finirgli dritto dentro casa. «Qualche anno fa un’auto ha travolto la centralina del gas, provocando una pericolosa perdita», ricorda. Questo episodio e i continui disagi patiti a causa del traffico lo hanno indotto ad intervenire. «Ad inizio anno ho realizzato il mio primo cartello, abbastanza grezzo, e ho iniziato ad agitarlo fuori dalla finestra ogni qualvolta avevo qualche minuto libero», racconta. «Alcuni automobilisti mi mandavano a quel paese, qualcun altro suonava il clacson con stizza, però la maggior parte rallentava, così come i camionisti». Vedendo che riusciva nel suo intento, Foscarin ha affinato la tecnica. Ha riprodotto un cartello simile al segnale stradale di divieto e continua nella sua opera di prevenzione. «Da maggio sono in pensione, perciò posso dedicare a questa attività ancora più tempo», rivela l’uomo che è diventato un autovelox in carne ed ossa. Intanto, Comune e Provincia stanno cercando di intervenire strutturalmente sul rettilineo nel centro abitato di Crosare per aumentare la sicurezza. Sono stati da poco terminati i lavori per la creazione di uno spartitraffico centrale all’altezza dell’incrocio con via Crosare di Sopra, che conduce a Roveredo. I conducenti che provengono da Pressana adesso devono rallentare e percorrere una piccola «esse» perché la corsia è in parte ostruita dalla nuova barriera. Alcuni hanno già criticato l’intervento, che potrebbe costituire un ostacolo pericoloso, specie di notte o con le nebbie invernali. «Penso che lo spartitraffico possa dare fastidio soltanto a chi non intende ridurre la velocità», commenta il sindaco di Renato Greghi. «Il nostro intento è stato di creare due corsie protette per chi deve svoltare a sinistra verso Roveredo o per chi proviene da via Crosare di Sopra e deve immettersi in provinciale. Lo dico a me per primo: dobbiamo iniziare a pigiare meno sull’acceleratore. In quella strada c’è un limite di 50 ma di notte c’è perfino chi transita a 150 km orari». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paola Bosaro

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