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Apre il paradiso dei trenini: 999 convogli e infiniti binari

Se nel parcheggio della stazione c’è la Cinquecento color crema del vecchio proprietario del bar, allora è davvero la stazione di San Bonifacio. È lei la regina del plastico, in scala 1:87 che, con uno sviluppo di 15 metri costituisce il cuore pulsante della sede del Gruppo fermodellistico «Vaca mora» (il nomignolo del trenino a vapore che si inerpicava sull’Altopiano di Asiago) che sarà inaugurato domani, al piano interrato delle scuole di via Fiume, a San Bonifacio. Dalle 16 alle 19, la quindicina di appassionati del gruppo, nato nel 2011 e guidato da Graziano Lovato, aprirà le porte a grandi e piccoli per mostrare ciò a cui questa passione può portare. Ci sono binari, tanti treni in movimento, la stazione attuale e quella storica di San Bonifacio e poi chilometri e chilometri di binari miniaturizzati (che arrivano fino a Caldiero) che corrono attorno a San Bonifacio. Gestisce tutto una centralina capace di comandare simultaneamente 999 macchine e che è l’evoluzione digitale della passione dei bambini di tutte le età. «A giocare coi trenini a 70 anni ti prendono in giro, ma io ne sono orgoglioso!», sentenzia Ferruccio Fasolo che, con i suoi 72 anni, è il veterano del gruppo. Il più giovane è Francesco Genova, 9 anni, che sta crescendo coi trenini del papà e che condivide la passione con Matteo Bertoldo, 15 anni, super tecnico del social e del digitale. «Il sogno era avere una sede in una delle stazioni della zona, ma in quattro anni di domande non abbiamo ricevuto alcuna risposta», spiega Lovato, «fino al sì di San Bonifacio, scelto perché baricentrico per tutti». Il gruppo, infatti, riunisce appassionati dell’Est veronese e dell’Ovest vicentino: da domani in poi, si ritroveranno due volte la settimana per giocare ma anche per far crescere il plastico. Lo scenario si amplia infatti, modulo dopo modulo, grazie alle inclinazioni e alla creatività di ognuno: c’è chi si occupa della parte elettrica e chi di quella informatica, chi degli scenari e chi dei tocchi artistici, chi della ricerca storica e chi dei dettagli. Gianni Cengiarolo (che ha realizzato la miniatura 1:100 di piazza Costituzione che troneggia in sede) è davvero maniacale al riguardo: basta dire che nella San Bonifacio mignon ci sono addirittura le biciclette scassate parcheggiate da tempo immemore nei pressi della stazione. Ci sono le luci di qualcuno che salda nel capannone della stazione storica, i lampeggianti della macchina della Polizia locale sul ponte di Villanova, il flash di un omino che dallo stesso ponte scatta fotografie. C’è pure una signora impegnata a fare la doccia da scovare sbirciando da qualche finestra e pure una coppia di «morosi» che si scambiano effusioni ai margini di un boschetto. Su tutto, però, si impongo i trenini, fedelissime riproduzioni dei soli convogli che nella realtà passano per la stazione di San Bonifacio. C’è la centralina e ci sono i chip ma i binari: girando una leva diventano percorribili dai trenini tradizionali. Ecco perché la sede aprirà una o due volte al mese, anche a chi possiede trenini e voglia farli correre sul plastico. Per sapere quando, e come contattarli, basta solo tener d’occhio la pagina Facebook «Gruppo fermodellistico Vaca mora». •

P.D.C.

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