Se i frati cercano la perpetua su Internet

I frati non sono più quelli di una volta - scrive la Olga - e neanche le perpetue. A Thiene, nel Vicentino, i nove frati cappuccini del Santuario della Madonna dell’Olmo cercano una perpetua con un annuncio su Internet. Il fatto non dovrebbe destare meraviglia perché anche i frati si adeguano ai tempi, non sono più le umili figure che andavano a elemosinare noci di casa in casa, ma sfruttano anche loro tutte le opportunità offerte dalla tecnologia. Eppure ci piaceva l’idea sentimentale del convento come un fortino che resisteva agli eccessi della comunicazione odierna che non significava arretratezza ma saggia opposizione a tutto ciò che, venendo da fuori del chiostro, avrebbe potuto distrarre la vita monastica. Dicevo che sono cambiate anche le perpetue. Le vocazioni si sono diradate, una volta si proponevano. Erano donne vicine alla chiesa o parenti nubili del prete o vedove senza più prospettiva che la corona del rosario. È probabile che i frati di Thiene abbiano cercato tra le pie donne delle parrocchie e che qualcuno gli abbia detto che di abbastanza pie non ce n’erano più. Il nostro don Addolorato ha licenziato la vecchia perpetua perché gli beveva il vino delle ampolline e l’ha sostituita con una turca, astemia coranica. È pur probabile che una donna pia l’abbiano trovata ma che, richiesta di lavorare anche il sabato e la domenica, abbia rifiutato dicendo, come fanno gli aspiranti camerieri, che il sabato e la domenica aveva altro da fare. Adesso però, falliti i vecchi metodi di arruolamento, Internet è un bel rischio. Se dovessi candidarmi io, scriverei come referenze: «Donna quasi pia, ben costumata, coniugata con un uomo che ha fatto San Giuseppe nel presepe vivente, abile in cucina soprattutto nei minestroni, perfetta conoscenza che el bocón del prete, o del frate, è il culo della gallina e che ogni gallina ha un solo culo eccetera eccetera…». Una così su Internet i frati non la trovano.