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La posta della Olga

La tassa di soggiorno e le ambizioni smodate

Dei turisti - scrive la Olga - ci interessano soprattutto le tasche. In questa ottica la decisione di aumentare di un euro la tassa di soggiorno ci sta, tanto più che si prevede che quest’estate i turisti produrranno più sgaùie del solito. E poi, visto che con i nuovi tre alberghi di lusso in cantiere c’è l’ambizione, dichiarata, di far diventare la nostra città capitale del turismo per ricchi, non sarà certo l’euro in più a spaventarli. E liquideranno con un sorrisino l’annunciata offerta del «prendi cinque e paghi quattro», cioè se stai qui cinque notti, paghi la tassa solo per quattro, pratica in uso nei supermercati per le scatolette di tonno. La tassa di soggiorno, e non da ora, è in vigore in tutto il mondo, perfino nel cuore dell’Africa. Il professor Pimpinèla, membro dell’Accademia dei Frusti e degli Spolpi, ha raccontato al bareto che al viaggiatore Mungo Park piaceva girare il mondo ma che si lamentava che in qualsiasi posto arrivasse per esplorarlo, trovava chi gli faceva pagare la tassa, cosa che successe anche quando andò tra i Bambàra del Mali. Non sarà dunque la nostra città a tirarsi indietro e a farsi scrupolo di aumentare la gabella del 30 per cento in una sola botta. Anche se non lo siamo, e non lo saremo mai, ci sentiamo all’altezza di Venezia, di Firenze e di Roma e ci comportiamo di conseguenza. Mia nonna diceva che a gonfiàr massa el stómego salta i botoni de la camisa. Questa vanagloria è nata con i primi mercatini di Natale. La città è stata invasa da centinaia di migliaia di visitatori che di anno in anno sono cresciuti fino a paralizzarla. «Dovemo arivàr al milión» diceva l’assessore che, scimmiottando Norimberga, aveva avviato l’ambaradàn. Il turismo strasso dei mercatini era ritenuto una risorsa ma poi ci si è accorti che risorsa non era, che, al contrario, era zavorra da cui liberarsi. E si è puntato in alto, all’extra lusso, con una visione che contrasta con l’idea di una città vivibile, come avremmo voluto che rimanesse la nostra Verona.

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