<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
LA SFIDA CONTINUA

Discese mozzafiato e un gelato da Oscar: Giovanna è sul trono

Giovanna Bonazzi, Giulia Maggi e Roberto Azzalin
Giovanna Bonazzi, Giulia Maggi e Roberto Azzalin
Giovanna Bonazzi, Giulia Maggi e Roberto Azzalin
Giovanna Bonazzi, Giulia Maggi e Roberto Azzalin

Dalla mountain bike al gelato, con lo stesso mantra sempre in testa: «mai arrendersi». La storia della due volte campionessa del mondo di downhill Giovanna Bonazzi è costellata da una serie incredibile di successi, sulle due ruote e nel laboratorio della sua gelateria "La Parona del gelato", aperta nel 2004 con il marito Roberto Azzalin.

 

Due titoli mondiali, un mondiale master, tre europei e diciannove italiani nella disciplina più adrenalinica della mountain bike, poi due titoli italiani di skicross e uno di bmx Cruiser, oltre a due record di velocità sulla neve dove con la bici ha raggiunto i 142 e 158 chilometri orari. Una vita spericolata, alla conquista di un trofeo dopo l'altro, anche oggi con il suo gelato. Giovanna Bonazzi, unica italiana assieme a Paola Pezzo inserita nel 2017 nella Mountain Bike Hall of Fame di Firefax in California, è stata infatti incoronata anche miglior mastro gelatiere d'Europa alla finalissima del Gelato Festival del 2014.

 

«Ho sempre adorato il gelato e da ragazzina quando mi chiedevano cosa avrei voluto fare da grande, rispondevo la maestra di sci in inverno e la gelataia in estate", confessa l'ex campionessa, raggiunta al telefono mentre sta salendo in cabinovia con la sua bici a San Martino di Castrozza. Sta portando il figlio Eddy, 13 anni, in un bike park, lui gareggia in bmx e tra poco inizierà anche con il downhill. «In gelateria adesso c'è mio marito Roberto, siamo aperti 7 giorni su 7 e a turno ci prendiamo un paio di giorni liberi a settimana da trascorrere con nostro figlio. I nostri sono successi di squadra», sottolinea Giovanna, «oltre a noi due, possiamo contare anche sull'aiuto della nostra collaboratrice Giulia Maggi».

 

Dietro al gelato di Roberto e Giovanna c'è una vera e propria narrazione, una storia che parla delle eccellenze del nostro territorio. «Abbiamo vinto il campionato europeo con il nostro gusto alla "sbrisolona dei 12 Apostoli con recioto bianco", la ricetta della torta mantovana, che produco io in laboratorio, mi è stata data da Jole Beruffi Gioco, moglie dello chef Giorgio, scomparsa tra l'altro pochi giorni fa», spiega Giovanna Bonazzi con un pizzico di nostalgia. «L'anno successivo ci siamo classificati terzi con "cappuccetto rosso" composto da uno strato di semifreddo al croccante alle mandorle con gelato alla pastafrolla realizzato con le "Esse", biscotti tipici di Bosco Chiesanuova, e salsa di lamponi. Abbiamo poi conquistato il secondo posto a una tappa del Gelato Festival con "i baci di Romeo e Giulietta", continua la Bonazzi, «si tratta di uno strato di semifreddo al cioccolato e uno strato di gelato realizzato con i biscottini alle mandorle i baci di Romeo».

 

La coppia della rinomata gelateria di Parona si è piazzata sul secondo gradino del podio anche negli Stati Uniti, a Boulder, in Colorado. «Abbiamo proposto il gusto Italia summer sensation», racconta Giovanna, «non potevamo portare tanti ingredienti così abbiamo pensato ai profumi estivi più famosi all'estero e abbiamo unito basilico, menta, limone e zenzero». Grazie ai punteggi collezionati in giro per il mondo i gelatieri veronesi sono oggi secondi nel ranking mondiale del Gelato Festival. E sul contest estivo de L'Arena la campionessa dice: «È un'ottima iniziativa, ma io aggiungo un quesito: esiste veramente il miglior gelato? Secondo me il gelato migliore è quello che piace e io spero proprio che il nostro piaccia». «Ringrazio tutti i lettori de L'Arena che quotidianamente si impegnano per la riuscita di questo concorso ritagliando i coupon e lascio una massima: per riuscire nello sport, nel lavoro e nella vita devi metterci sacrificio passione e testa, ma dev'esserci anche un po' di fortuna».

Ludovica Purgato

Suggerimenti