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LO SCENARIO

Veronesi, atto finale
In sette sperano ancora

Il presidente della Federcalcio regionale Giuseppe «Bepi» Ruzza
Il presidente della Federcalcio regionale Giuseppe «Bepi» Ruzza
Il presidente della Federcalcio regionale Giuseppe «Bepi» Ruzza
Il presidente della Federcalcio regionale Giuseppe «Bepi» Ruzza

Sono sette le squadre veronesi che nonostante l’ormai probabile conclusione anticipata dei campionati dilettantistici, potrebbero tornare in campo per quattro fugaci final four. Se saltasse anche l’epilogo di queste manifestazioni, per i sette club sarebbe come per un pellegrino andare a Roma e non vedere il Papa, vista la prossimità agli importanti obiettivi. Si tratta delle compagini scaligere approdate alle semifinali dei tre Trofei veneti di categoria e della Coppa Provincia Memorial Gianni Segalla, in palio le rispettive finali e il relativo salto di categoria con cui viene normalmente premiata la vincente in caso di disponibilità di posti liberi. Quest’ultimi, a dir il vero, sarebbero assicurati come non mai alla luce del dossier realizzato dalla LND con il proprio centro di elaborazione dati e il centro studi della Federacalcio. Infatti, quando il virus sarà passato, rischia di scomparire il trenta per cento delle società dilettantistiche, realtà che sopravvive solo grazie ai fondi di tanti piccoli imprenditori locali. Anche in questa occasione delle coppe, Verona è la più rappresentativa assieme a Padova con tre semifinaliste, seguite da Rovigo e Treviso con due e Venezia e Vicenza con una. Giusto ricordare il numero delle società scaligere affiliate alla Figc nella staione 2019-2020: 181 con tre professioniste e venti di puro settore giovanile (senza cioè la prima squadra). La delegazione di Verona, con delegato Claudio Prando e segretaria Ilaria Bazzerla, è la più corposa del Veneto, con quindicimila tesserati nel solo settore giovanile e scolastico, 140 gare con l’arbitro ed un centinaio senza fra sabato e domenica.

TROFEO VENETO DI PROMOZIONE. Qui ha pescato bene il Mozzecane, abbinato ai padovani dello Janus Nova, sesti nel girone C, frutto di una fusione nel 2017 tra lo Janus di Selvazzano e la Nova di Saccolongo. Nell’altra semifinale in lizza Scardovari e Schio, seconde rispettivamente nei gironi C e B. La finalissima avrebbe dovuto giocarsi il 22 aprile.

TROFEO VENETO DI PRIMA CATEGORIA. Concordia-Refrontolo (Tv) e Campetra-Nuovo Monselice (Pd). Anche qui, dove il Concordia è stato pure lui bravo a pescare, la finale avrebbe dovuto disputarsi il 15 aprile. In classifica il Refrontolo è undicesimo nel girone G; le padovane Campetra e Nuovo Monselice sono piazzate rispettivamente sesta nel girone F e prima nel girone D con 9 punti di vantaggio sulla seconda.

TROFEO VENETO DI SECONDA CATEGORIA. L’Atletico Vigasio 2008, veterano della manifestazione, è abbinato al Valdosport Valdobbiadene, quarto nel girone Q, con andata a Trevenzuolo; nell’altra semifinale confronto tra Marghera, secondo nel girone N e Frassinelle, terzo nel girone H. Finale programmata per l’8 aprile.

COPPA PROVINCIA MEMORIAL GIANNI SEGALLA. È la manifestazione più vicina alla finale, avendo giocato il 4 marzo le semifinali d’andata, le ultime gare in assoluto del calcio dilettantistico regionale. Il 25 marzo si doveva giocare il ritorno delle semifinali, Roverchiara-Sule (andata 1-1) e Rivoli 1964-Ausonia Sona United (2-3). La finale era prevista per mercoledì 15 aprile in via Sogare. Per portare a termine competizioni che hanno visto al via da agosto 32 squadre in Coppa Italia regionale, 64 nel Trofeo di Promozione, 128 in quello di Prima, 256 nel Trofeo di Seconda e da gennaio 32 nella nona edizione della Coppa Verona, sarebbero sufficienti due giornate in campo neutro: una per le semifinali secche (discorso a parte per la Coppa Verona) e l’altra per le finali. Nelle altre sette Coppa Provincia di Terza, a quattro delegazioni (Bassano, Rovigo, Treviso, Vicenza) manca solo la finale, a Belluno e San Donà le semifinali mentre Padova è ferma ai quarti. Come ha dichiarato i presidente regionale Ruzza, «il Comitato veneto si adopererà in ogni modo per individuare soluzioni ponderate a garantire ogni titolo sportivo. Una volta terminata questa emergenza ci troveremo tutti, consiglio direttivo, delegati assembleari, e consultori al fine di decidere nel migliore dei modi». Stesso discorso che si potrebbe poi adottare per la Coppa Verona. •

Lorenzo Quaini

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