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FIGLIO D’ARTE. Il padre, che giocò con Roberto Baggio, gli fa da agente

Nicolò ottimista: «San
Massimo fa il tifo per me»

Nicolò Baldini, terzino del Caldiero
Nicolò Baldini, terzino del Caldiero
Nicolò Baldini, terzino del Caldiero
Nicolò Baldini, terzino del Caldiero

Il ragazzino ha le idee chiare e obiettivi precisi. Nicolò Baldani, terzino fluidificante del Caldiero, mette in fila le sue priorità. In rapida successione: riprendere il campionato, puntare ai play-off con i termali, approdare, la prossima stagione, tra i professionisti. In mezzo il tentativo, difficile per sua stessa ammissione, di conquistare il Pallone d’Oro. «Soprattutto perché il presidente Filippo Berti sta tirando per il nostro totem Lorenzo Zerbato», butta lì con un pizzico d’ironia il diciannovenne di San Massimo. «Nel mio quartiere però sono in molti a raccogliere i tagliandi de L’Arena, a portarli ai miei nonni o a casa. Ci proviamo, anche se la strada è difficile vista la concorrenza. Due anni fa, quando giocavo nella Provese, sono arrivato al quarto posto finale. Vediamo se riusciamo a far meglio», racconta Nicolò. Al telefono si percepisce tutta la carica del difensore gialloverde, che ha nel papà Sandro (è stato compagno di Baggio nelle giovanili del Vicenza) il suo primo tifoso ma anche agente. «Sono concentrato sul campionato in corso e gli dico sempre che non voglio sentire e sapere nulla in merito a possibili trattative future. L’unica vera ansia la provoca la lunga sosta forzata: il calcio è il pane della mia vita e stare fermi per così tanto tempo pesa non poco. La società tramite il preparatore atletico Fabio Gaspari ha studiato per noi un programma personalizzato per mantenere una condizione fisica accettabile. Quindi tanta corsa in solitaria, visto che gli allenamenti di gruppo sono sospesi fino al 22 marzo. Speriamo di ritornare sul rettangolo verde ad aprile, vorrebbe anche dire che la situazione sanitaria è migliorata in Italia», prosegue Baldani, che ha in Xavier Zanetti l’idolo da seguire. «Ma non solo. Mi piace molto Jordi Alba del Barcellona. Giocatori che danno del tu al pallone, che sono molto propositivi in fase offensiva». Un pochino come lui. «E’ stato al Lugagnano, in Promozione, che il mister mi ha indietreggiato sulla linea della difesa. Un ruolo che è entrato nelle mie corde. Prima ero un esterno di centrocampo, posizione che comunque anche oggi succede ancora di ricoprire con mister Soave: dipende dalla squadra di turno. L’avversario più ostico? Gianni Fabiano del Mestre. Ma tutta la formazione lagunare mi ha impressionato. Cosi come il fantasista del Feltre Proia. Ma diciamo la verità: chi ha un passo incredibile è il mio nuovo compagno di squadra Manarin”, continua Baldani alla seconda stagione con il Caldiero (“Una società ottima, con un presidente unico sempre presente e attento a tutti noi”). In precedenza il settore giovanile con il San Massimo, una stagione al Chievo e poi in rapida successione Allievi Villafranca, Lugnano (Promozione) e Provese (Eccellenza). Una escalation di categorie in brevissimo tempo per Nicolò». •

Stefano Joppi

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