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I commessi dell'anno - il personaggio

Alessandro, il commesso con la passione... delle campane

Alessandro Ghellere
Alessandro Ghellere
Alessandro Ghellere
Alessandro Ghellere

Chi lo dice che suonare le campane non sia un passatempo anche per giovani? Basta chiederlo ad Alessandro Ghellere che, tra le varie passioni, da poco più di un anno ha aggiunto pure questa. Si trova con il suo gruppo di Sommacampagna e fa sentire il suono delle campane a tutto il paese. Quando ce ne sono sei la sua è la seconda. Quando il campanile è più grande, quindi nove, prende posto sotto la corda collegata alla quarta.

Alessandro nella vita fa il commesso da In’s mercato a Sona, vicino a casa. Dopo i sei mesi di stage è stato assunto e lavora al supermercato da due anni. Il 24enne non ha una mansione specifica: «Qui tutti imparano a fare tutto. Ci sono giorni che stai tra gli scaffali, altri in magazzino oppure alla cassa», spiega. All’inizio sembra un po’ sulle sue poi si lascia andare. Il papà, continua a raccontare, ha una azienda agricola. «Ho provato a lavorare per un po’ lì dopo il diploma da geometra al Cangrande a Verona. Ma non era la mia strada», confessa il commesso di Caselle di Sommacampagna e protagonista della storia di oggi. «Volevo entrare nel mondo del lavoro ma non in famiglia», e allora è iniziata la sua avventura. «Ho provato qui e mi sono trovato bene», precisa. Per il momento ha un contratto part-time, i turni variano e quindi anche i momenti liberi. Chiuso il capitolo del ciclismo si è aperto, quasi per caso, quello delle campane. «Mi aveva chiesto di far parte del gruppo un amico di mio papà. Subito non avevo accettato perché non mi sembrava proprio un passatempo adatto ai giovani», dice sorridendo. Lo scorso inverno, dopo aver visto in un video i campanari in azione, ha deciso che poteva dare una possibilità a questo particolare hobby. «Andiamo in giro per la provincia, ci troviamo spesso. Solitamente suoniamo mezz’ora prima della messa della domenica a Sommacampagna o prima delle celebrazioni importanti qui a Caselle», racconta il commesso.

 

E dire che l’iniziativa de “i commessi dell’anno” era un po’ già nel suo destino. «Alle superiori ero in classe con Ket», dice. E Ploypailin Tongchat, per gli amici Ket, è proprio una delle protagoniste dell’iniziativa de L’Arena nella classifica femminile.

Ma c’è di più perché la strategia di Alessandro altro non è che uno scambio di favori. Infatti, oltre ad aver mobilitato mezza Caselle fra bar e amici, si è «messo in società» con Manuel Masenelli. Manuel aveva partecipato – arrivando terzo nella classifica finale – all’iniziativa sempre del nostro giornale ma dedicata a un’altra categoria: quella dei calciatori.  Nel pallone di bronzo, anche grazie all’aiuto dell’amico Alessandro, Masenelli (giocatore in forza al Corbiolo) era riuscito a collezionare un bel bottino di preferenze.

Ecco allora che la gara per trovare il miglior commesso di Verona e provincia si trasforma in un’ottima occasione per restituire il favore fatto all’amico. «Abbiamo deciso di darci una mano così», sorride Ghellere in un momento di pausa, «l’iniziativa per il commesso dell’anno la conoscevo già dalla scorsa edizione. Ma l’ho vissuta solo da spettatore. Quest’anno voglio partecipare da protagonista», conclude il giovane di Caselle. Alessandro ad oggi ha portato a casa 1.212 preferenze. Un buon numero di tagliandi che, per ora, lo tengono in quarta posizione ad un passo dal podio.

Nicolò Vincenzi

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