<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Le proteste contro il killer del leone

Le proteste contro il killer del leone
Le proteste contro il killer del leone
Le proteste contro il killer del leone
Le proteste contro il killer del leone

Walter Palmer, il dentista e cacciatore statunitense responsabile dell'uccisione del Leone Cecil, ha annunciato di voler tornare al lavoro, affermando in un'intervista di non avere avuto idea che la sua ultima vittima fosse un felino speciale. Secondo il 55enne Palmer - intervistato dal quotidiano statunitense Minneapolis Star Tribune - né lui né coloro che lo accompagnavano erano al corrente del fatto che Cecil - un raro esemplare dalla criniera nera - fosse la principale attrazione del Parco nazionale di Hwange, nello Zimbabwe.

Inoltre l'uomo ha sottolineato che la partita di caccia era perfettamente legale: al momento, dallo Zimbabwe non è giunta alcuna convocazione in tribunale o altro atto ufficiale che possa far pensare a un reato, ha precisato il legale di Palmer sebbene Harare abbia chiesto al Dipartimento della Giustizia l'estradizione del cacciatore e le sue due guide siano state incriminate con l'accusa di aver attirato il leone fuori dal territorio del parco.
Cecil indossava un collare elettronico - parte di un progetto di ricerca dell'Università di Oxford - strumento che Palmer ha affermato di non aver potuto vedere nell'oscurità, sottolineando come non sia comunque illegale uccidere leoni che portino un collare simile. Palmer ha poi smentito le notizie apparse sulla stampa secondo le quali avrebbe pagato la somma di 50mila dollari per poter partecipare alla battuta di caccia, ed ha spiegato come la vicenda sia stata particolarmente dolorosa per i suoi familiari, minacciati tramite i social network.