Dopo che l'Università di Verona ha «scaricato» il World Congress of Families in calendario a Verona e che ha sollevato polemiche e critiche nelle ultime settimane.
Ora arrivano anche le bordate del vicepremier Luigi Di Maio: «La famiglia è sacra, come è sacra la libertà delle donne: mai nessun esponente dei Cinque Stelle sarà presente a questi convegni di chi dice che la donna deve stare a casa e di negazionisti del femminicidio».
Ma per gli organizzatori le sue esternazioni sono «da querela». «Ma come si permette di diffamare così il Congresso e noi organizzatori? Mai detto o pensato una cosa del genere. Noi crediamo nella libertà, nei valori e nel progresso caro Di Maio, che infatti fanno rima con famiglia», hanno dichiarato Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del Congresso.
«È una vergogna», prosegue la nota, «che un vice premier si presti a questa denigrazione gratuita e illecita».
BONATO LASCIA
Come protesta per l'adesione leghista alla manifestazione, mentre l'altro vicepremier Matteo Salvini ha annunciato la propria partecipazione, Mauro Bonato, si è dimesso dal ruolo di capogruppo in consiglio comunale: «La Lega è nata per ottenere l’autonomia delle regioni, non per sindacare su temi etici o familiari. Se va avanti così torneremo a tempi antichi dove le donne fanno solo le schiave degli uomini».