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La tragedia di Boschi

Gabriele, rinviati
i funerali. In paese
lacrime e silenzio

La tragedia di Boschi
La scuola dell'infanzia di Boschi Sant'Anna
La scuola dell'infanzia di Boschi Sant'Anna
La scuola dell'infanzia di Boschi Sant'Anna
La scuola dell'infanzia di Boschi Sant'Anna

I funerali del piccolo Gabriele Faedo, il bambino di 4 anni di Boschi Sant’Anna, morto martedì scorso sembrerebbe a causa di una encefalia fulminante non virale, sono stati rinviati a data da destinarsi. Ieri mattina i genitori sono stati contattati dal personale ospedaliero: che l’autopsia, inizialmente prevista in giornata, non sarebbe stata eseguita. «Nonostante ci avessero assicurato che avrebbero fatto oggi (ieri per chi legge, ndr) gli esami», spiega il papà Piergiorgio, «c’è stato un rinvio di cui non conosciamo il motivo. Non sappiamo quando sarà fatta». La famiglia, che aveva già previsto le esequie per domani alle 16, nella chiesa parrocchiale della frazione di Boschi San Marco, ora rimarrà in attesa del nullaosta della magistratura per poter procedere con la cerimonia. Lo sgomento per la scomparsa dello sfortunato bambino attanaglia in paese. «Lo vedevo spesso andare in giro con la sua bicicletta mentre il papà lo guardava», ricorda una vicina di casa della famiglia Faedo. «Era un bambino vivace, con l’argento vivo addosso, simpatico, ricco di vitalità come devono essere i bimbi a quell’età. Ci mancherà moltissimo».

GABRIELE, che a luglio avrebbe compiuto cinque anni, frequentava l’asilo comunale di Boschi. Ieri mattina numerosi genitori e amici della famiglia hanno espresso il loro cordoglio anche sui social. «Riposa in pace e veglia sui tuoi amici di scuola, un bacio dal tuo piccolo amico Thomas», ha scritto Andrea Corradi. «Attendevamo la bella stagione per lasciarvi giocare e scatenare assieme in giardino, ma il destino è stato crudele e vi ha diviso così prematuramente», afferma Roberta Franchin. «Piccolo Gabriele, rimarrà in noi il ricordo indelebile della tua vivacità e voglia di vivere, Gabriel avrà per sempre in cielo il suo amico del cuore», ha aggiunto la donna. Il dramma che ha investito papà Piergiorgio, mamma Marika e il fratellino Nicola di 7 anni, si è consumato in appena quattro giorni. Gabriele aveva iniziato a star male nel tardo pomeriggio di venerdì scorso. I genitori preoccupati lo avevano portato all’ospedale Mater Salutis di Legnago. Qui il primo ricovero e gli esami che non avevano destato particolari preoccupazioni. Poi nella notte tra venerdì e sabato la situazione è precipitata, il bambino è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Borgo Trento e ricoverato nel reparto di Terapia intensiva pediatrica.

A seguito di nuovi esami i dottori hanno lasciato ben poche speranze alla famiglia. «I medici», spiega mamma Marika, «ci hanno detto che anche se lo avessimo portato prima in ospedale non avrebbero comunque potuto fare nulla, gli esami fatti durante il primo ricovero a Legnago erano puliti». E così una volta diagnosticata la morte cerebrale del bambino e atteso le 48 ore di prassi, martedì sera è stato dichiarato il decesso. Una morta impossibile da accettare per genitori e i famigliari che hanno visto volare in cielo l’amato bambino in così poco tempo. «Non esistono parole per alleviare un dolore simile di fronte a questa tragedia: esprimo a nome di tutta la cittadinanza le mie più sincere condoglianze», dice il sindaco di Boschi Vincenzino Passarin.

 

A SCUOLA

 

«Siamo tutti vicini a Nicola e pronti ad aiutarlo con tutte l’affetto possibile per superare questa disgrazia». Ieri mattina Monica Di Marcello, la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Berto Barbarani di Minerbe, di cui fanno parte sia la scuola d’infanzia di Boschi Sant’Anna dove andava Gabriele che le elementari Zanella frequentata dal fratello Nicola, ha incontrato i compagni di classe di quest’ultimo. Il bambino non era a scuola.

L’occasione è servita alla dirigente per spiegare agli alunni che cosa è successo in questi giorni. «Ai bambini abbiamo detto di non fare domande a Nicola ma di stargli vicino come solo loro sanno fare», dice Di Marcello. «È un momento drammatico per tutti, siamo vicini alla famiglia, abbiamo sperato fino all’ultimo in un miracolo, desideravamo con tutto il cuore un epilogo diverso». La scuola inoltre già attivata per mettere a disposizione di chiunque ne avesse bisogno un aiuto psicologico. «Al momento non c’è stato ancora bisogno di questo supporto», chiarisce Di Marcello, «ma qualora si rendesse necessario siamo pronti».

Ieri mattina la scomparsa di Gabriele è stata affrontata anche dalle maestre di Gabriele con i propri bambini. Un dolore talmente grande che le insegnanti, almeno per il momento, hanno preferito non esternare al di fuori delle mura scolastiche.

Francesco Scuderi

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