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Test antidroga, sì con i risultati on line

Lucio Cordioli con gli esiti del suo test antidroga
Lucio Cordioli con gli esiti del suo test antidroga
Lucio Cordioli con gli esiti del suo test antidroga
Lucio Cordioli con gli esiti del suo test antidroga

È bastato un emendamento alla mozione sul test antidroga, per consiglieri e giunta, per ricucire lo strappo nella maggioranza consiliare a Villafranca. Il documento, presentato venerdì scorso da Lega e da Villafranca domani all’insaputa delle altre forze di maggioranza (Forza Italia, Insieme si può e Fratelli d’Italia), non era stata presa con gioia da queste ultime, suscitando reazioni come quella del presidente del consiglio Lucio Cordioli. L’esponente di Fi si è per questo sottoposto, lunedì, privatamente, al test per portare l’esito, negativo, in Consiglio e chiedere che il risultato fosse pubblicato on-line sul sito del Comune. Cordioli ha lanciato così un messaggio agli alleati: «In famiglia le cose si fanno insieme». Ma i dissapori sono stati appianati in consiglio: Adriano Cordioli, di Insieme si può, ha chiesto di emendare il testo, integrandolo con una frase proposta dagli altri gruppi di maggioranza. Si è specificato che il test deve essere effettuato in strutture specializzate con onere a carico dei consiglieri e dando la disponibilità a pubblicare l’esito sul sito comunale. Così tutti hanno collaborato alla stesura della mozione: il documento impegna consiglieri e giunta a sottoporsi, su base volontaria, al test antidroga per dare un esempio ai cittadini e sensibilizzare i giovani sul tema delle dipendenze. La mozione è passata emendata con i voti di maggioranza e con quelli di Clara Zanetti (Movimento cinque stelle) e Lino Massagrande (Noi per voi) all’opposizione. I tre di minoranza del centrosinistra, Matteo Melotti, Isabella Roveroni e Daniele Pianegonda, si sono astenuti. Andrea Cordioli (Borgo libero) ha votato contro. Quest’ultimo ha anticipato il voto con un lungo intervento nel quale ha sottolineato le carenze nel testo della mozione che non entra nello specifico di quali droghe si vuole combattere e quali misure concrete si vogliano prendere, né come si voglia effettuare il test antidroga. Soprattutto il consigliere ha contestato la «non scientificità» nell’argomentazione del tema della droga, sostenendo che, a differenza di quanto scritto nella mozione, non ci sia un aumento dell’uso delle droghe né che quest’ultimo fenomeno possa definirsi «un flagello per la società in cui viviamo» né che ci sia il rischio che nel Paese si consolidi «un clima di assuefazioni ad un degrado morale e di resa di fronte a piaghe che appaiono insuperabili». Accalorato anche l’intervento di Roveroni che è partita dalla mancata condivisione dell’iniziativa con la minoranza: «Avreste potuto trovare una sponda in noi, invece la Lega ha cavalcato questo problema serissimo come fosse l’unico soggetto politico depositario di questi valori. Di questa prosopopea non ne posso più. La Lega avrebbe potuto con meno arroganza cercare una convergenza». Roveroni ha richiamato a un impegno sulla prevenzione, richiamando anche gli sforzi in tal senso dell’assessore all’Istruzione Anna Lisa Tiberio. Poi il consigliere ha concluso: «Non so se farò il test, perché credo che la mia vita personale, famigliare, politica e professionale parli da sola. Questa iniziativa è una propaganda, smettiamola con la retorica». «Il test è una bandierina», ha aggiunto Melotti. «Piuttosto si finanzino progetti di educazione. Affrontiamo un tema reale nel modo sbagliato. Per questo non farò il test». •

Maria Vittoria Adami

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