<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Stelle del musical Ora il sogno può diventare realtà

Luca Giacomelli Ferrarini e Cristian Ruiz
Luca Giacomelli Ferrarini e Cristian Ruiz
Luca Giacomelli Ferrarini e Cristian Ruiz
Luca Giacomelli Ferrarini e Cristian Ruiz

Scenderà «un cerchio di legno» sulla strada degli artisti che sognano l’accademia per diventare stelle nei musical di tutto il mondo. Così si chiamerà - in omaggio a Shakespeare, che definiva con queste parole il circolare e ligneo Globe - il laboratorio di teatro musicale che il villafranchese Luca Giacomelli Ferrarini, cantante e attore di musical di fama e figlio del soprano Alida Ferrarini (1946-2013), aprirà con il collega Cristian Ruiz a Mozzecane. «La scuola inizierà le lezioni a settembre in via Primo Maggio 13 e nasce dal bisogno di fare arte per ragazzi che vogliono affrontare gli esami per entrare nelle accademie nazionali, come quelle di Milano o Bologna», spiega Ferrarini. «Il cerchio di legno» sarà, quindi, un corso preaccademico aperto a studenti di tutta la Penisola. «Non esistono corsi di preparazione all’Accademia, in Italia», spiegano Ruiz e Ferrarini. «Qui insegneremo canto, danza e recitazione, ma anche materie collaterali come tip tap, canto corale, dizione, storia del teatro, alfabetizzazione musicale e solfeggio». Giacomelli Ferrarini insegnerà canto e recitazione; Ruiz, danza e recitazione. Gli allievi incontreranno registi, attori e coreografi. Antonio Torella, direttore musicale dello spettacolo Follie per Alida andato in scena a Villafranca nel 2016, terrà lezioni di canto corale e Valentina Ragno di tip tap. Tra le materie è previsto anche l’insegnamento per gestire lo stress, con Francesco Ruiz. «Spesso ci sono giovani preparati, ma che non sanno gestire lo stress portando con sé questa problematica per tutta la vita», sottolinea. La scuola prevede anche esperienze formative a Londra e tappe a Milano e a Venezia per spettacoli di teatro di prosa e balletto. La coppia di artisti tiene già corsi mensili a Bergamo e a Roma, ma più improntati sull’«andare in scena». Qui puntano a formare artisti a livello più elevato professionalmente. Nel frattempo continuano a calcare le scene. Ferrarini, 35 anni, a settembre ripartirà con la tournée del musical Romeo e Giulietta, ama e cambia il mondo nel quale interpreta Mercuzio. Poi sarà Tony in West side story, al teatro Opera di Firenze e al Carlo Felice di Genova. Ruiz, 45 anni, di San Benedetto del Tronto, ma romano d’adozione, è Michelangelo nello spettacolo teatrale Giudizio universale, colossal dei Musei Vaticani. Dopodiché sarà in tournée con Priscilla, la regina del deserto, musical sulla storia di una drug queen. «Lavoriamo sul campo, siamo in scena regolarmente», continuano, «quindi sappiamo cosa serve e siamo sempre aggiornati». E c’è anche un aspetto intimo per Ferrarini: «Da anni sentivo la necessità di un’iniziativa di questo tipo: mia madre a Villafranca aveva una scuola di canto. Andava sul palco e insegnava. Trasmetteva ciò che imparava, metteva a disposizione le sue esperienze. E voglio portare avanti questa tradizione». L’unico rammarico: non poterlo fare nella sua città. Luogo ideale per la scuola sarebbe stata la sala teatro Alida Ferrarini, ma troppi scogli burocratici e domande finite nel vuoto, accompagnate dalla mancanza di un gestore, hanno fatto desistere il duo che ha trovato a Mozzecane la sede ideale: spaziosa, più economica rispetto alle proposte villafranchesi e lontana dall’abitato in modo da non arrecare disturbo. Anche la scelta del nome del laboratorio teatrale è ispirata dalla passione. «Il cerchio di legno rievoca qualcosa di poetico. Shakespeare definiva così il Globe e vedeva il teatro come fatto da un’asse e un fondale. Noi così torniamo alle origini e allo stesso tempo vediamo il teatro come un cerchio di persone». Provini e colloqui attitudinali per essere ammessi (ci sono 20-25 posti) proseguiranno fino al 10 settembre giorno del taglio del nastro della scuola dove gli allievi si recheranno ogni lunedì per sei ore, dalle 17: «Il lunedì», concludono i due artisti, «perché i teatri sono chiusi e quindi siamo sicuri di essere liberi dagli impegni lavorativi». •

Maria Vittoria Adami

Suggerimenti