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Sequestrati i cani in vendita dopo la denuncia di «Striscia»

Un esemplare trovato in condizioni criticheUn carabiniere con uno dei cani sequestratiPappagalli in gabbia nel negozio dei due commercianti indagati
Un esemplare trovato in condizioni criticheUn carabiniere con uno dei cani sequestratiPappagalli in gabbia nel negozio dei due commercianti indagati
Un esemplare trovato in condizioni criticheUn carabiniere con uno dei cani sequestratiPappagalli in gabbia nel negozio dei due commercianti indagati
Un esemplare trovato in condizioni criticheUn carabiniere con uno dei cani sequestratiPappagalli in gabbia nel negozio dei due commercianti indagati

Un cagnolino era morto il giorno dopo il sequestro. Molti altri erano in precarie condizioni di salute quando il nucleo Cites dei carabinieri della forestale di Verona li avevano trovati. Ora il Gip di Verona, Livia Magri, convalida il sequestro dei quindici cani collocati in uno stabile a Isola della Scala, sui quali aveva puntato i riflettori, a dicembre, anche il programma televisivo Mediaset Striscia la notizia. I cagnolini, fattrici e riproduttori di razze bassotto e pinscher, tra i quali cinque cuccioli, erano stati sequestrati il mese scorso dai militari del Cites perché rinvenuti in precarie condizioni di salute. Erano detenuti al gelo, in recinti fatiscenti e circondati da escrementi, privi di cure e di sostentamento. Uno di loro è deceduto il giorno dopo, dunque, mentre gli altri animali sono stati affidati alle cure del rifugio Leudica di Merlara, in provincia di Padova. Cuccioli ed esemplari adulti si stanno riprendendo e potranno a breve sperare in una nuova casa, non appena sarà aperta per loro la procedura dell’affidamento a privati. Per le pessime condizioni di salute riscontrate dai veterinari nei quattrozampe, due persone sono indagate: F.G. e P.D., allevatori e commercianti di animali della zona. C’è la possibilità che sia loro contestata la contravvenzione della detenzione in condizioni incompatibili con la natura degli animali, secondo l’articolo 727 comma 2 del codice penale, ma anche del delitto di maltrattamento di animali (articolo 544 ter del codice penale), nell’ipotesi aggravata, per la morte di uno degli esemplari. La vicenda non ha riguardato solo cagnolini. Nei locali c’erano anche numerosi uccelli esotici tutelati dalla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali minacciate di estinzione. E successivi accertamenti documentali hanno evidenziato l’illecita detenzione e o cessione a terzi di dieci esemplari. In violazione, in questo caso, dell’articolo 2 comma 1/f della legge 150 del 1992. Per tutti gli altri animali, da compagnia e da cortile, ancora nella disponibilità degli indagati, sono in corso le operazioni di messa in sicurezza, sotto la vigilanza del servizio veterinario competente. Anche per questi ultimi esemplari, è stato contestato il reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. •

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