<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Puzza e mosche sulla ditta incendiata

Un gruppo di cittadini all’assemblea sull’incendio della SevL’ingegner Stanghellini con il sindaco Lucio Buzzi FOTO PECORA
Un gruppo di cittadini all’assemblea sull’incendio della SevL’ingegner Stanghellini con il sindaco Lucio Buzzi FOTO PECORA
Un gruppo di cittadini all’assemblea sull’incendio della SevL’ingegner Stanghellini con il sindaco Lucio Buzzi FOTO PECORA
Un gruppo di cittadini all’assemblea sull’incendio della SevL’ingegner Stanghellini con il sindaco Lucio Buzzi FOTO PECORA

La questione Sev, la ditta che ha preso fuoco a metà aprile a Madonna dell’Uva Secca a Povegliano, si avvia verso la sua conclusione. Difficile però dare tempi anche perché è la magistratura a dettarli finché non saranno terminate le indagini. L’area, tutt’oggi, è ancora sotto sequestro con i sigilli. Durante la serata informativa di giovedì, nell’atrio delle scuole medie di Povegliano, il responsabile dei controlli ambientali di Arpav, Giuseppe Stanghellini, ha specificato che la ditta ha presentato il piano di smaltimento dei rifiuti presenti davanti e dentro al capannone semidistrutto. Inoltre, mercoledì scorso, le immondizie sono state coperte per limitare possibili ulteriori problematiche, almeno sino a quando non verranno trasportate altrove. Dopo la caratterizzazione (quindi saranno necessari ulteriori rilievi) verrà indetta una conferenza di servizi tra Comune, Provincia e Arpa Veneto. Durante l’incontro, voluto dal sindaco Lucio Buzzi dopo aver ricevuto diverse richieste dai cittadini (anche se, giovedì, i presenti superavano di poco le 30 persone), c’era anche Salvatore Falcone dell’Ulss 9. «Sono state analizzati i dati ricevuti da Arpav sia durante la fase acuta dell’emergenza sia in un secondo momento. Le sostanze campionate sono risultate con concentrazioni sotto la soglia di tolleranza». «Quindi», ha proseguito, «non hanno un effetto sulla salute». L’unica molto elevata era il benzene, rilevata nelle analisi eseguite nell’immediato. «Il benzene rispetto ad altre sostanze è classificata come cancerogena per questo non ci sono dei valori soglia minimi». Ma poi rassicura: «L’esposizione è stata acuta, quindi durata poco tempo, e non cronica come hanno confermato le analisi di Arpav». Già nei giorni successi all’incendio, per lo stesso motivo, anche i dati sulla diossina non risultavano preoccupanti. Medesimo discorso vale per frutta e verdura, con l’unica raccomandazione di lavarle sempre accuratamente. «I foraggi? L’erba che mangiano le mucche che poi producono il latte?», è stato chiesto durante la conferenza. Per questo inconveniente, è stato spiegato, sarebbe il caso di fare analisi più approfondite, ma senza creare allarmismi. Per quanto riguarda le acque, poi, sono stati posizionati tre piezometri intorno al perimetro della ditta. «Abbiamo svolto dei campionamenti sulle acque di spegnimento che sostanzialmente poi andavano in falda», ha proseguito Stanghellini di Arpav. «Qui», ha continuato, «abbiamo rilevato anche una leggera presenza di Pfas, ma comunque sotto i limiti soglia. Per questo motivo abbiamo chiesto alla ditta che, oltre alla caratterizzazione dei rifiuti da smaltire, venisse svolta anche sulle acque di falda». Tuttavia, ha spiegato ancora il responsabile, la Sev ha assicurato che la pavimentazione della ditta è rimasta integra. Chiuso il capannone, però, c’è chi lamenta il traffico, e la sosta, di camion carichi di immondizia e rifiuti, verso l’altra sede della Sev, sempre a Madonna dell’Uva Secca. A detta di chi vive nella zona questa situazione provoca disagi per la forte puzza. Sul punto, però, è stato spiegato che la ditta ha le necessarie autorizzazioni, tuttavia verranno fatti altri controlli in futuro. Anche le mosche, che stanno attanagliando il perimetro dell’azienda, avranno vita dura. Il sindaco ha spiegato che continueranno le analisi, ma anche il contrasto a questa fastidiosa problematica. Proprio il primo cittadino ha sottolineato l’importanza della serata spiegando come fosse giusto prendersi, nei confronti dei suoi cittadini, quest'onere: «Sono io il responsabile della salute della popolazione, vi assicuro abbiamo fatto tutto quello che era di nostra competenza», ha specificato ai presenti. «Quella di stasera è la conclusione del percorso che ci ha visti impegnati costantemente. Noi, insieme agli organi preposti, abbiamo monitorato l’evolversi della situazione settimana per settimana, dai momenti subito successivi e continueremo a farlo con tutti i mezzi a nostra disposizione», ha concluso Buzzi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Vincenzi

Suggerimenti