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POVEGLIANO. Comitati e minoranze davanti a villa Balladoro, dove il servizio è chiuso da oltre un anno causa mancato affidamento a una coop per problemi di bilancio

Libri a voce alta nel «flash mob» di protesta

Le parole di tanti romanzi tutte insieme per riaprire la biblioteca  FOTO PECORAFlash mob sotto l’acqua ieri mattina a Povegliano
Le parole di tanti romanzi tutte insieme per riaprire la biblioteca FOTO PECORAFlash mob sotto l’acqua ieri mattina a Povegliano
Le parole di tanti romanzi tutte insieme per riaprire la biblioteca  FOTO PECORAFlash mob sotto l’acqua ieri mattina a Povegliano
Le parole di tanti romanzi tutte insieme per riaprire la biblioteca FOTO PECORAFlash mob sotto l’acqua ieri mattina a Povegliano

Le prime gocce di pioggia di ieri mattina non sono riuscite a fermare la protesta pacifica dei lettori di Povegliano. L’appuntamento in piazza, fissato per le 11, è stato rispettato. Il tam tam di messaggi ha portato davanti alla chiesa, nel bel mezzo del mercato, una quarantina di persone che con un libro in una mano e l’ombrello nell’altra hanno fatto sentire la propria voce. Il motivo del contendere è la chiusura della biblioteca comunale. Le porte all’interno di villa Balladoro, infatti, sono chiuse da oltre un anno: troppo e senza motivo secondo i partecipanti del flash mob di ieri, ovvero una protesta pacata e simbolica, fatta di letture a voce alta. I lettori si sono messi in cerchio sul sagrato e un fischio ha dato il via. Ognuno aveva con sé un libro diverso e sulle pagine che iniziavano a bagnarsi di pioggia si è svolta l’intera ribellione pacifica. Nel centro del paese, tutte insieme, sono riecheggiate le parole di Alessandro Baricco, Gherardo Colombo, Massimo Gramellini, Ken Follett, Michele Serra e tanti altri. Ad accompagnare quei testi, magliette con scritte fatte a mano e un megafono. «Un paese senza libri è come un cielo senza stelle», si leggeva. Oppure «La cultura è elevazione morale e sociale», «la biblioteca è la casa pensante di ogni comunità», «la biblioteca crea coscienza civile» e anche imperativi: «Apriamo la biblioteca!», «La biblioteca comunale è un bene prezioso. Riapriamola». Dura poco meno di mezz’ora il flash mob, ma tanto basta per lanciare il messaggio all’amministrazione e catturare l’attenzione di chi era intento a fare acquisti al mercato. Alla manifestazione di ieri hanno partecipato i consiglieri di minoranza, gruppi di lettura, il Gruppo giovani di Povegliano e alcuni membri dell’appena rinominato Comitato biblioteca. Sono proprio quest’ultimi a lanciare un appello perché, spiegano, non è possibile organizzare eventi senza avere una propria biblioteca. «Siamo qui», racconta a questo proposito Grazia Morandini, «non perché siamo contro l’amministrazione, però la biblioteca è un bisogno per la comunità e deve essere riaperta». Un cartello posto più di un anno fa ai cancelli di villa Balladoro recitava: «La biblioteca di Povegliano rimarrà chiusa qualche settimana per lavori di revisione del patrimonio». Scaduto l’anniversario dall’affissione, è scattata la protesta. Le spiegazioni fornite dalla maggioranza nell’ultimo periodo non convincono troppo il capogruppo di minoranza Claudio Lunardi: «Ad oggi non ci sono motivazioni valide perché debba rimanere ancora chiusa», accusa. Un nuovo fischio ha concluso tutte le letture e un applauso ha sancito la fine della dimostrazione. A margine, la consigliera di opposizione Valentina Zuccher si è detta soddisfatta della partecipazione: «Abbiamo deciso di organizzare questo evento perché c’erano tanti genitori e cittadini che ci chiedevano le sorti della biblioteca. Da quel famoso cartello che annunciava la riapertura non ci sono più state notizie, anche se ora ci sono delle rassicurazioni da parte della maggioranza». Ha quindi proseguito: «L’amministrazione ha dichiarato che riaprirà a breve, ma in ogni caso non è ancora chiaro il motivo per cui è rimasta chiusa per così tanto tempo anche perché nel bilancio di previsione c’erano i soldi necessari per fare la gara d’appalto».

Nicolò Vincenzi

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