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La minoranza è rinnovata «Ma il consiglio è vecchio»

Isabella Roveroni, centrosinistra Matteo Melotti, centrosinistraClara Zanetti, M5SLino Massagrande, Noi per voiAndrea Cordioli, Borgo libero
Isabella Roveroni, centrosinistra Matteo Melotti, centrosinistraClara Zanetti, M5SLino Massagrande, Noi per voiAndrea Cordioli, Borgo libero
Isabella Roveroni, centrosinistra Matteo Melotti, centrosinistraClara Zanetti, M5SLino Massagrande, Noi per voiAndrea Cordioli, Borgo libero
Isabella Roveroni, centrosinistra Matteo Melotti, centrosinistraClara Zanetti, M5SLino Massagrande, Noi per voiAndrea Cordioli, Borgo libero

Il cambio della guarda in consiglio comunale a Villafranca ha portato volti nuovi, ma anche vecchie guardie della politica cittadina e qualcuno all’opposizione non ha perso tempo nel farlo notare: «Questo è un consiglio comunale vecchio. Non c’è speranza di vedere un rinnovamento. L’amministrazione ha forze politiche che non vogliono la Grezzanella ed è in continuità con gli ultimi 10 anni in cui è stato disfatto il paese senza forme di sviluppo. Sono state messe solo aiuole e panchine», attacca Lino Massagrande, civica Noi per voi, 64 anni imprenditore. «Ma questa è la democrazia. I villafranchesi pensano di sopravvivere con il commercio di adesso e non con uno sviluppo culturale, commerciale e viabilistico. La politica deve far rinascere il centro storico», continua annunciando già battaglia in consiglio. «La mia sarà un’opposizione agguerrita, per amore del mio paese». E lancia già una proposta. «Chiedo di defiscalizzare chi ristruttura in centro storico. Il cuore della città sta morendo. Non c’è un piano parcheggi. Questa amministrazione vuole solo sfruttare aree edificabili». Massagrande si aspettava molto da queste elezioni, ma è arrivato dopo il centrodestra, il centrosinistra e il Movimento cinque stelle con un 5,21 per centro e 770 preferenze che non gli hanno consentito di fare due consiglieri. Ne ha quattro il centrosinistra di Isabella Roveroni, 58 anni, insegnante al liceo Medi (ha preso il 17,12 per cento, 2.531 voti). Con la sua lista Progetto Villafranca porta con sé anche Matteo Melotti, 44 anni, insegnante alle medie, consigliere uscente, e Daniele Pianegonda (articolo in alto). In coalizione c’era anche Idee in cantiere che ha fatto un consigliere: l’uscente Paolo Martari, 45 anni. «Eravamo consapevoli di correre in salita e il risultato non ci lascia sorpresi. Lo zoccolo duro creatosi è il punto su cui ripartire. Abbiamo l’orgoglio di una storia, ma ora il vento tira a destra e verso la Lega, vedremo se quest’ultima saprà rispondere a questo consenso», commenta Roveroni. Il centrosinistra ha volutamente corso senza il simbolo del Partito democratico, scomparso non solo dai nomi delle liste in lizza alle ultime amministrative, ma anche dalle urne degli altri Comuni. «Andare senza logo è stata un’idea mia», continua Roveroni. «Non c’erano ambiguità sulla mia appartenenza al partito come per Melotti e Martari, ma abbiamo voluto rispettare anche le persone nuove che hanno aderito al nostro progetto. Certo il Pd vive una crisi di identità, ma vanno anche ridefinite le categorie di destra e sinistra». La sua sarà «un’opposizione propositiva», garantisce: «Ma la maggioranza decide, vedremo se sarà ancora chiusa nei nostri confronti o se questo sindaco cambierà il clima». Rispetta il voto elettorale Clara Zanetti del Movimento cinque stelle, 58 anni, 984 voti per lei (6,65 per cento). «Noi non eravamo conosciuti e siamo meno radicati sul territorio: molti di noi non hanno la famiglia che vive qui, ma Martari ha preso meno voti di noi e Riccardo Maraia non ha fatto bene, pur uscendo dal secondo mandato. Noi ci accontentiamo: abbiamo salvato l’onore. Collaboreremo sulle buone proposte e monitoreremo bilancio e costo degli appalti». Più che contento, infine, Andrea Cordioli, 25 anni, studente universitario alla guida di una lista di giovani, Borgo libero, che per ultimo ha avuto la conferma di essere in consiglio. Entro fine anno saranno tre le proposte che farà in assemblea: «Uno spazio di aggregazione giovanile al bar della stazione; la consulta giovanile; contatti con scuole di altre città europee. Non faremo la voce grossa e cercheremo di imparare». •

Maria Vittoria Adami

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