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Giardino Magenta chiuso «Chiedete in municipio»

Il cartello dell’Avsa appeso fuori dal Giardino Magenta FOTO  PECORA
Il cartello dell’Avsa appeso fuori dal Giardino Magenta FOTO PECORA
Il cartello dell’Avsa appeso fuori dal Giardino Magenta FOTO  PECORA
Il cartello dell’Avsa appeso fuori dal Giardino Magenta FOTO PECORA

Chiusura con polemica in via Aprili, a Villafranca. Sul cancello del parco pubblico campeggia il cartello dell’associazione Avsa: «La gestione del Giardino Magenta da parte di Avsa è scaduta e non rinnovata. Per aperture e/o informazioni rivolgersi al Comune». Si chiude così l’esperienza dell’associazione ambientalista che da 23 anni si prende cura dell’area che aveva strappato all’abbandono trasformandola in un giardino, con l’orto botanico, spazi per la didattica e area per concerti e proiezioni di film curati dall’associazione Boskov. La questione della convenzione per la gestione si rimpalla da tempo. L’ultima, di due anni, scadeva in estate ed è stata prorogata al 31 ottobre. Nel frattempo Avsa ha chiesto una ulteriore proroga, che però non è arrivata. «Purtroppo non siamo coperti dall’assicurazione e quindi non ce la sentiamo di continuare», spiega il presidente dell’associazione Roberto Ciccarelli. «Avevamo chiesto una proroga in attesa del bando e dell’individuazione del nuovo gestore, ma non abbiamo ricevuto risposte». E non nasconde il rammarico Ciccarelli: «Spiace perché abbiamo 18 classi delle scuole elementari che hanno aderito alla proposta dei nostri laboratori. La parte teorica la terremo in classe, ma l’attività che prevede l’accesso al giardino e i laboratori sarà bloccata. E ci rammarica questa situazione perché curiamo il Magenta da anni e siamo rimasti gli ultimi volontari sul territorio sul fronte della cura dell’ambiente». Il Giardino Magenta si estende sulla parte terminale dell’area dell’ex tiro a segno. Un quarto di secolo fa era una collinetta sterrata utilizzata come pista per macchinine telecomandate. Poi è stata abbandonata. Avsa ha iniziato così a pulire il terreno, poi ha messo a dimora alberi autoctoni e curato il prato per agevolare la fauna di pianura e il proliferare di insetti sui fiori di campo. Ha poi avviato i laboratori didattici coinvolgendo le scuole del territorio. Infine, grazie alla Boskov, ha integrato l’attività con iniziative culturali dalla primavera alla fine dell’estate.

M.V.A.

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