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Genitori in rivolta contro la mensa a scuola

Genitori e bambini davanti alle Rita Levi: in molti hanno firmato la protesta contro la mensa FOTO PECORA
Genitori e bambini davanti alle Rita Levi: in molti hanno firmato la protesta contro la mensa FOTO PECORA
Genitori e bambini davanti alle Rita Levi: in molti hanno firmato la protesta contro la mensa FOTO PECORA
Genitori e bambini davanti alle Rita Levi: in molti hanno firmato la protesta contro la mensa FOTO PECORA

Genitori in rivolta per il servizio mensa delle scuole di Buttapietra. Una parte consistente di mamme e papà degli allievi delle elementari del paese, infatti, hanno sottoscritto una petizione rivolta al sindaco Sara Moretto, con la quale arrivano a chiedere, tante sono le critiche che esprimono, che «il servizio di refezione scolastica non venga più affidato alla ditta che lo sta gestendo». Una presa di posizione che la vicesindaca, con delega ai Servizi scolastici, Sabrina Argentati afferma essere irrealizzabile: «L'appalto viene gestito da una centrale esterna che gestisce la gara in maniera autonoma». Poi ritiene che la richiesta sia priva di fondamento, «Considerato che l'attuale gestore, Hospes Italy srl di Zevio, è molto attento e disponibile». «In quella mensa mangia anche mio figlio, e come mamma io per prima sarei pronta ad agire se ci fossero dei problemi seri», aggiunge Argentati. Secondo i genitori (la richiesta riporta 112 firme che, secondo i promotori, per il 90 per cento sono di un unico genitore per bambino) la ditta starebbe effettuando un servizio «per vari aspetti non consono alle regole previste del capitolato d'appalto». I problemi sollevati? «Non ci sono ogni giorno primo, secondo, contorno, frutto o dolce e pane»; «a bambini con allergie ed intolleranze alimentari sono stati somministrati cibi che non potevano assumere»; «la maggior parte dei piatti non sono graditi dai bambini o risultano di difficile digeribilità». «Quello che viene proposto è un menù che forse andrebbe bene in un ospedale od una casa di riposo, ma, certo, non è adatto ai bambini», dice una delle mamme. La quale cita, ad esempio, la presenza contemporanea in un giorno, come unica proposta, di pasta alla norma, che è condita con le melanzane, fagioli e spinaci ed afferma che alcuni piatti non vengono mangiati praticamente da nessuno. Secondo i genitori di buona parte di coloro che usufruiscono della mensa, in tutto i bambini che mangiano a scuola sono circa 180, il servizio non raggiungerebbe, quindi, un voto sufficiente. «Da quattro anni a gestire questa attività, nonostante le lamentele delle famiglie, è sempre la stessa ditta; ora, considerato che a dicembre ci sarà una nuova gara, abbiamo voluto mettere nero su bianco le nostre lagnanze, in modo che si tenga in conto anche di esse nel momento in cui verranno prese delle decisioni in merito all'appalto», spiegano i promotori dell'iniziativa. E loro, nonostante abbiano avviato una petizione che è diventata così pubblica da aver originato anche un'interrogazione dei consiglieri leghisti di opposizione Renzo Giacopuzzi ed Antonio Pegoraro ed abbiano già partecipato a due incontri con l'amministrazione comunale e la ditta, vogliono restare, almeno sul giornale, anonimi. «A tutela dei nostri figli, che sono minorenni», spiegano. «Mi pare che sia stato fatto tanto rumore per nulla», commenta Argentati, «visto che sarebbe bastato parlare per affrontare eventuali problemi». La vicesindaca, poi, spiega che da lunedì verrà applicato un nuovo menù, che è stato elaborato sulla base delle richieste dei genitori, ma nel solco di quanto ha disposto l'Asl. «Purtroppo sono state dette delle cose non vere, come il fatto che l'incarico della mensa è stato prorogato, mentre invece è oggetto di regolari gare d'appalto, o che il menù non sarebbe stato presentato all'Asl; per non parlare delle critiche sulla somministrazione degli alimenti o sulla loro qualità, visto che qualcuno ha affermato che la pasta era bruciata, mentre invece è scura perché integrale, o venivano serviti yogurt scaduti, quando sono sempre stati a posto», aggiunge l'assessore. Argentati, poi, spiega che lei per prima, nonostante il Comune abbia incaricato da tempo un tecnico di seguire il servizio, aveva indetto una riunione della commissione mensa, accettando che venisse allargata anche ad altri genitori, perché aveva avuto il sentore che c'erano alcune situazioni da verificare. «Non nego che io e la sindaca abbiamo scritto una prima risposta alla petizione in cui traspariva amarezza per come erano state portate avanti alcune iniziative, ma ora credo che tutto venga risolto nella massima serenità», conclude la delegata ai Servizi scolastici. •

Luca Fiorin

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