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Salvataggio aerei a Caluri

Esercitazione internazionale
Villafranca centro d’Europa

Salvataggio aerei a Caluri
Intervento simulato su grande velivolo uscito di pista all’aeroporto militare FOTO SERVIZIO PECORAEsercitazione su un aereo di piccole dimensioniIl colonnello Pietro Spagnoli comandante del Terzo stormo Equipe internazionale di lavoro con militari di diversi Paesi
Intervento simulato su grande velivolo uscito di pista all’aeroporto militare FOTO SERVIZIO PECORAEsercitazione su un aereo di piccole dimensioniIl colonnello Pietro Spagnoli comandante del Terzo stormo Equipe internazionale di lavoro con militari di diversi Paesi
Esercitazione militare a Caluri (Pecora)

Villafranca al centro d'Europa per una settimana. Da lunedì il Terzo Stormo dell'aeronautica militare a Caluri sta ospitando, per la terza volta nella sua storia, un'esercitazione internazionale itinerante che si concluderà oggi. Al Multinational aircraft recovery training, questo il nome dell'addestramento, stanno partecipato specialisti provenienti da Italia, Francia, Belgio, Germania, Paesi Bassi, Svizzera Lituania e Regno Unito.

 

Lo scopo è quello di sviluppare tecniche di recupero di velivoli, l'aircraf recovery, oppure strategie da attuare in caso di aerei danneggiati (post accident crisis management), preparando personale e tecnici. L'evento, a cui stanno partecipando sessanta militari provenienti dai diversi stati, è stato promosso dall'European air transport command che ha la sua sede a Eindhoven, in Olanda. Su una parte del perimetro dell'area di esercitazioni dell'aeroporto militare di Villafranca sono stati predisposti velivoli in disuso. Su ognuno di essi si effettuano delle esercitazioni differenti in condizioni di recupero. Vengono utilizzati l'elicottero Hh-212, due velivoli da caccia, il Tornado e Amx e uno da trasporto, il Breguet Atlantic. Proprio quest'ultimo, in dotazione fino a qualche anno fa per le ricerche in mare, è stato posizionato con le ruote del carrello arenate nel terreno simulando un'uscita di pista. Durante l'esercitazione, grazie a una serie di ganci e tiranti, viene stabilizzato; poste delle sacche pneumatiche che una volta gonfiate permettono di sollevare l'aereo. Una volta compiuta questa operazione è possibile porre sotto alle ruote ghiaia e metallo in modo da poterlo trasportare nuovamente sull'asfalto. Operazione che consente una maggiore sicurezza e rapidità, rispetto all'utilizzo di particolari gru. Poco più lontano, un'altra squadra, si esercita nel recupero di un elicottero ribaltato. Di fianco, una gru alza un Tornado che si era infossato nel terreno. La sinergia che si crea fra le nazioni partecipanti permette di risolvere particolari situazioni di emergenza risparmiando tempo e abbassando gli ingenti costi. L'importanza, in queste procedure di recupero, sta soprattutto nella capacità di creare una mentalità di condivisione fra i Paesi: non solo di uomini, mezzi e attrezzature, ma anche di conoscenze, in tutti i territori coinvolti dal progetto.

 

«Il valore aggiunto di questo tipo di iniziative è quello di creare un network di spiccate professionalità che sono in grado di interagire costantemente», spiega il comandante del Terzo Stormo, Pietro Spagnoli. «Ogni volta che si presenta un velivolo con un problema, la situazione è diversa dalle precedenti. Questo gruppo di esperti consente di consultarsi velocemente e fare una rapida analisi, trovando quindi la miglior soluzione. Bisogna ricordare che tali operazioni costano molto». I partecipanti all'esercitazione sono stati divisi in sei squadre di lavoro in composizione mista, non solo per nazionalità, ma anche per livello di competenza personale. Nell'area delle esercitazioni sono state ricreate quattro situazioni differenti con altrettante stazioni di addestramento. Il Terzo Stormo da anni partecipa e si rende disponibile a iniziative di questa portata. Villafranca è da questo punto di vista terreno fertile: «Qui c'è una spiccata proiezione all'estero», conclude Stagnoli, «siamo sempre pronti a partire in brevissimo tempo: ci è stato dato un compito aggiuntivo in questo senso. Le altre nazioni vengono qui da noi perché trovano un ambiente favorevole e massima collaborazione».

Nicolò Vincenzi

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