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Dal polo scolastico al Bottagisio Tanti nodi per il futuro sindaco

Il cortile di palazzo Bottagisio a Villafranca FOTO PECORA
Il cortile di palazzo Bottagisio a Villafranca FOTO PECORA
Il cortile di palazzo Bottagisio a Villafranca FOTO PECORA
Il cortile di palazzo Bottagisio a Villafranca FOTO PECORA

Il polo scolastico dell’infanzia di Villafranca, l’utilizzo di palazzo Bottagisio e del castello, i parcheggi dell’ospedale e, nelle frazioni, la piazza di Dossobuono e di Alpo e i marciapiedi di Pizzoletta sono i compiti lasciati dal consiglio comunale attualmente in carica, e giunto al termine del mandato, al prossimo sindaco di Villafranca. Negli ultimi cinque anni infatti l’assemblea consiliare, presieduta da Cristiano Tabarelli, ha lavorato molto sulla pianificazione del territorio e alla nuova amministrazione toccherà declinare al concreto diversi aspetti. Dal primo luglio 2013 a oggi il gruppo, che per la prima volta - in seguito all’aggiornamento Istat-era composto da 24 consiglieri più il sindaco e, in virtù dell’imposizione delle quote rosa, da 7 donne su 24, ha licenziato 348 delibere (una settantina all’anno), di cui 89 per l’area tecnica, ovvero urbanistica e lavori pubblici. Il Consiglio ha approvato il Piano di assetto del territorio e poi quello degli interventi, e il Piano di illuminazione pubblica con la sostituzione di quasi tutti i lampioni, con pali nuovi e luci a led. Le altre delibere hanno riguardato soprattutto l’area finanziaria, tra bilanci e variazioni sono state discusse 118 proposte, e 80 per l’area amministrativa. Infine 27 per quella dei servizi al cittadino e 5 per la Polizia municipale, tra cui il nuovo regolamento licenziato nel 2016. L’assemblea si è, inoltre, espressa su 45 tra interpellanze, interrogazioni e mozioni che hanno toccato soprattutto i temi dell’ambiente (come quello aperto nel 2013 di cava Balestra al confine con Quaderni), della qualità dell’aria, della viabilità e della gestione di parchi e verde e degli spazi pubblici come il castello: lunga la querelle tra famiglie e sindaco Mario Faccioli la primavera scorsa, per esempio, legata alla chiusura dei giardini Bozzi. E più volte in Consiglio è stato chiesto quando sarebbero stati discussi Pat e Pum. Altro tema che ha tenuto banco in questi anni, infatti, è stato il Piano urbano della mobilità licenziato, dopo anni di attesa, nel 2017. Il consiglio comunale si è insediato il primo luglio 2013 con il secondo giuramento del sindaco Mario Faccioli, confermato al ballottaggio. In quella seduta era stato nominato anche il presidente Tabarelli e i vice Paolo Ciresola per la maggioranza e Isabella Roveroni per la minoranza. Ciresola ha poi lasciato la poltrona consiliare, per motivi di lavoro, a metà mandato, sostituito da Cristina Froio (Giovani per Villafranca). Oltre a questa surroga (la terza e ultima), il consiglio ne ha approvate altre due: a neppure un anno dall’insediamento, Giuseppe Pecoraro (candidato sindaco lista Tosi sconfitto al primo turno e per questo in minoranza) ha lasciato l’incarico ed è subentrato Francesco Arduini (Forza Villafranca). Sempre all’opposizione, nel centrosinistra si è ritirata Gesuella Turrina (Martari sindaco) sostituita da Davide Zago. «Solo 10 consiglieri avevano ricoperto già altri incarichi amministrativi», spiega Tabarelli. «E questo in parte si è sentito nel lavoro consiliare. Tuttavia, escluso qualche momento di attrito all’inizio e stemperato col tempo, si è instaurato un buon rapporto tra i consiglieri. In questi anni abbiamo lavorato molto sui regolamenti comunali: da quello della gestione degli impianti sportivi alle attività cimiteriali fino al regolamento della polizia municipale che non veniva aggiornato da 50 anni. Pat e Pi hanno richiesto molto tempo. La seduta più lunga è durata sei ore, il 28 settembre scorso, per le osservazioni al Pum. Una sola, infine, è stata a porte chiuse: quella sullo Spraar del 31 gennaio 2017». Fu lunga e dibattuta anche la seduta del 12 febbraio 2015 in seguito alla decisione dell’amministrazione di intitolare una via al repubblichino Niccolaio Cardelli, notizia che fece il giro dell’Italia. Caldissima quella del maggio 2014 quando, per l’ennesima lite tra Faccioli e la consigliera Isabella Roveroni, il primo tirò dietro il regolamento comunale alla seconda. •

Maria Vittoria Adami

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