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Casello dell’A22 a Dossobuono Barricate contro il progetto

L’assemblea di residenti di Dossobuono che nel 2012 fermarono la costruzione del casello FOTO PECORA
L’assemblea di residenti di Dossobuono che nel 2012 fermarono la costruzione del casello FOTO PECORA
L’assemblea di residenti di Dossobuono che nel 2012 fermarono la costruzione del casello FOTO PECORA
L’assemblea di residenti di Dossobuono che nel 2012 fermarono la costruzione del casello FOTO PECORA

Neppure il tempo di annunciarlo e tornano le barricate contro il casello sulla A22 a servizio dell’aeroporto Catullo. Le parole del sindaco di Verona Federico Sboarina, che ha annunciato di aver chiesto la costruzione dell’infrastruttura sulla Brennero insieme allo scalo ferroviario tramite uno spanciamento della Verona-Mantova, hanno fatto rinascere a Dossobuono il comitato «No al casello» che da qualche anno aveva sepolto l’ascia di guerra. Il gruppo si è riorganizzato lunedì sera e ha già diffuso una nota a firma di Ezio Tomelleri e Gianni Morandini di Legambiente, Renzo Piazzi e Loris Zampieri ex consiglieri comunali, Paola Campara e Rosa Astorino. Sarà presente anche stasera alla seduta del consiglio comunale di Villafranca che dovrà pronunciarsi sul masterplan 2015-2030 dell’aeroporto, documento relativo al quale Verona ha avanzato appunto le due richieste. «Il tentativo di realizzare un casello non è nuovo e da sempre è avversato dalla popolazione di Dossobuono», attacca il comitato. «I motivi sono evidenti: il paese è in una posizione delicata all’incrocio di due autostrade, con una tangenziale che lo sfiora, con l’aeroporto che lo sovrasta e nelle immediate vicinanze del nodo intermodale Quadrante Europa». Un accerchiamento infrastrutturale che preoccupa la popolazione costretta a sopportare disagi e inquinamento da traffico. «Il casello peggiorerebbe la situazione», continua il comitato nato nel marzo 2012 con il supporto di oltre tremila firme contrarie all’opera. Allora la protesta si fermò solo quando il Presidente della Provincia decise che il casello sarebbe stato posizionato altrove, rispondendo ad altre necessità: a Vigasio a servizio del District park e del Motorcity. Ora il comitato riprende la lotta: «Siamo contrari alla costruzione di un nuovo casello dedicato all’aeroporto: non servirebbe a nulla e sarebbe uno spreco di denaro pubblico. Già oggi esistono tre caselli autostradali nelle immediate vicinanze: Verona Nord sulla A22 a tre chilometri, Sommacampagna sulla A4 a sei e Verona Sud a quattro sempre sulla A4». Più che la costruzione del casello, il comitato propone alcune infrastrutture: sistemazione e potenziamento del casello di Verona Nord con corsie esclusive per l’aeroporto e raddoppio di quelle della tangenziale eliminando le attuali strozzature; costruzione del raccordo tra la tangenziale Sud con l’aeroporto per gli autoveicoli che provengono da Est: «Questa proposta è già contenuta nel Piano urbano della mobilità di Villafranca e da molti anni sia le istituzioni locali che gli esponenti politici di tutti i partiti concordano che la realizzazione di quest’opera, subito dopo l’abitato di Madonna di Dossobuono, risolverebbe in modo efficace anche il problema delle manovre spericolate e vietate all’uscita per Santa Lucia e Golosine imboccata da chi proviene dalla tangenziale ma intende proseguire per Villafranca». Il comitato chiede ai candidati sindaco, in lizza per le elezioni comunali del 10 giugno, di ufficializzare la loro posizione in merito al progetto «che penalizzerebbe ulteriormente i cittadini di Dossobuono senza portare loro alcun miglioramento e beneficio». «È infine opportuno ricordare», conclude il gruppo, «che, se disponibili, anche nei territori del veronese le risorse economiche messe a disposizione dalla società A22 vanno proficuamente impiegate per mitigare l’impatto che l’autostrada provoca da molto tempo ai nostri territori e alla vita dei cittadini che li abitano, come ad esempio l’installazione di barriere antirumore in prossimità dei paesi». •

Maria Vittoria Adami

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